LIBRO Q_U I N T O . 299 tenti, una parte fuggì, & il reftoimbarcati fuori dello rtret- 1652 to fopra undici vafcelli chriftiani , pafsò al folito felicemente in Canea. Il Fofcolo volle anch'egli andar a’cartelli, & in pattando a Stiro Ifola renitente al tributo, fece arder il borgo , & attaccar San Giorgio, Rocca in iito eminente da Mez-zaluna coperta. Ma gli habitanti, Se il prefidio , veduto il > 'ff?-cannone, mandarono fuori il Vefcovo del Rito Grecoapat- y tuire la refa, che il Generale non volle ricevere, che a dif-cretione. Demolito, e porto a facco il cartello, coll' afpor-to di undici cannoni, e con la pena del remo a cento fef-fanta huomini, fù perdonato al reftante. Quindi progredendo il cammino, fù l’armata affalita da pericolofa burrafea, in cui perì una barca con novanta huomini, che andava a far acqua, & una galeazza urtando in altra galea, la fracafsò in modo, che, falvate le genti, lo fcaffo trafportato dal vento a Scopulo cade in potere de’ Bei. Convenne pertanto il Fofcolo a rifarcir il danno de’legni, reftituirfi a Standia, e po-feia fciogliendo, trovò a Cerigo fette galee Maltefi, haven-do il Gran Maeftro Lafcari, con aifegnamenti di fuo danaro accrefciuto di una la fquadra. Le Pontificie per poca inclinatone di efporfi al viaggio, giunte tardi in Sicilia, trovarono, chef altre annojate di attenderle erano finalmente partite , Si eife fe ne ritornarono all’otio di Civita vecchia , ancorché fuife libero il mare, e la navigatone ficura. Profe-guendo verfo i Dardanelli il viaggio le Maltefi, appreifo le rive di Negroponte prefero quattro fregate col carico per Canea , effendo a terra fuggite le genti . Trattanto il Capitan Bafsà lafciata l’armata fi portò per terra dirimpetto al Tene-do con alcune milite, e danari , & imbarcatoi! con altre provvifioni fopra venticinque galee de’ Bei, non s’allargò così prerto dal lido, che trovò in calma la nave Inglefe detta il Soccorfo , che con bandiera della Republica a’ Dardanelli paifava. Cintala d’ogni parte, cominciò a berfagliarla 5 ma la nave difendeva!!, ammazzati più di quattrocento nemici , in fine refiftendo alla forza, convenne cedere al cafo , poiché accefofi fuoco, parte della gente fi gettò nella barca, altra nel mare ; onde reftò il legno mezzo arfo, Se il Capitano trattofemivivo dal mare in mano de’Turchi. Il Fofcolo giun-