104 CAPITOLO XII. Un attento esame della carta itnloarabica di Edrisi, spettante alla metà del secolo XII e sopratutto le singolari discordanze cho vi si avvertono nell’ orientamento di alcune suo parti, persuadono poi che il suo costruttore debba aver avuto davanti a sè, assieme alle arabiche, orientate colla tramontana in basso, una o più carte latine, orientate corno lo nostre ‘). Con ciò si verrebbe a far rimontare l’esistenza di carte latine abbastanza grandi e particolareggiate, di almeno un secolo e mezzo. Tentare di spingerne l’origine molto più in là, può forse sembrare audace. Tuttavia sta il fatto che 1’ Anonimo Ravennate ’), oscuro geografo del secolo VII, si affermava capace di costruire mirabilmente, mirifice dipingendo desi* pi» "avanti, pag. 189) reputa assai dubbioso che la charta «lei Lullo significhi raramente carta geografica o non piuttosto periplo o portolano. Il D’ Arene, il Fiorini, e da ultimo il Fischer (pag. 79) non ne hanno dubbio alcuno. Per loro stanno, fra altro, gli ormai notissimi venti della Sfera del Dati : LA CARTA E con la carta dove son segnati I venti e* porti e tutta la marina Vanno per mar mercatanti e pirati. Que’ per guadagno e questi per rapina. '! Questo avverti già l’Amari nello »critto: Il libro di r* Ruggero, otria la Geografia di RI risi, in Boll, della Soc. geogr. il., voi. VII, gennaio 1872. par. 19. e ribadì in nn più recent« e prezioso lavoro (Amari e C. Srhiaparelli, V Italia descritta nel « Libro del re Ruggero » compitato da Ririsi. Roma. Salvinoti, 1883; introduzione, pag. XI e pag. 17, nota). Vedi pure Porena (La colle3 ime di carte nautkke di TK Fischer, in Boll, della •Soc. geogr. il., 1887, pag. 387), Fbeher, DeJKirawii «c. * Ravennati!! Anonvroi Cc&mographia et Gnidoni* Geogra-phtea ecc., edid. II. Pinder et G. Parthev, Baroli ni, in «dibus