288 CAPITOLO XVIII. 1829 esortando i suoi discepoli a seguitare nella retta via ed a scegliersi un altro capo. Edward Young assunse la direzione della colonia, a patto che non gli si desse alcun titolo speciale d’onore. Sotto la sua direzione, gli isolani continuarono a vivere tranquilli, ma per poco tempo. Nel 1831 un missionario di Tahiti, chiamato Scott, che aveva visitato Piteairn, sollecitò per i suoi abitanti la traslazione a Tahiti, per completare la loro educazione religiosa. L'ammiragliato, anche per consiglio del capitano Beechey che credeva di render loro un servigio, giusta il desiderio espresso dal vecchio Adams, acconsenti a mettere dei trasporti a disposizione degli abitanti di Piteairn : I poveri coloni, che non dividevano i timori del loro antico patriarca, e ai quali doleva di lasciare la diletta isola, acconsentirono a partire solo dietro la promessa che sarebbero stati rimpatriati, nel caso che non si trovassero bene nella nuova dimora. Il 7 marzo 1831, 87 anglo tahitiani si imbarcarono ed arrivarono il 23 dello stesso mese a Tahiti, dove la regina Aimata li prese sotto la sua protezione, e gl’indigeni d'indole leggera ma buona, li accolsero con cordialità. Ma i coloni di Piteairn non poterono acclimatarsi in quell’ambiente di scandalo e di vita licenziosa. Dopo sei mesi, 14 erano morti di nostalgia, ed i superstiti, dichiarando di non poter vivere in un luogo di si corrotti costumi, inchiesero di ritornare alla loro isola. Essi noleggiarono un veliero americano per 2()0 dollari, che pagarono col rame del Bounty, ed a Piteairn ripresero la loro vita tranquilla e felice, quantunque il soggiorno di Tahiti avesse un po’ alterato la purezza dei loro costumi. L’ubbriachezza, che John Adams aveva estirpata. si riprodusse allora per l’esempio di tre avventurieri inglesi, i quali nou si facevano scrupolo di abusare della semplicità degli indigeni. Tuttavia nel 1834 il Capit. Free-mantle del Chaìlange)- trovò che il fondatore e patriarca di Piteairn aveva rinvenuto un degno successore in un vecchio