200 CAPITOLO SUI. resto è abbozzato nelle «Machine meravigliose» di Giovanni Branca, romano, del 1621) '). L’amor di patria che ispira questi ricordi valga a scusarci presso gli stranieri se vogliamo rivendicare da loro queste invenzioni disputateci e che pure sono di carattere fondamentale nelle funzioni tutte della macchina a vapore. Ma noi accettiamo il fatto compiuto, cbò le conquiste della scienza non sono privilegio di una nazione, ma beneficio dell'umanità tutta intera; rammentiamoci solo, sempre svegliandoci da lungo sonno, che «dieci anni fa — (sono gl’inglesi che parlano per bocca di un loro ingegnere *), critico nostro ed ammiratore insieme) — dieci anni fa sarebbe sembrato una fiaba ai costruttori della Clyde se si fosse lor detto che un paese, il quale nun ha carbone degno di questo nome, ed il cui ferro, quantunque abbondante, è quasi inaccessibile, un paese in cui una mezza dozzina di uomini conoscevano appena il più elementare lavoro di costruzione in ferro, sarebbe stato nel corso di quei pochi anni, non solo in grado di batterli in qualità di mano d'opera, ma anche in prezzo ed avrebbe lanciato in mare le più grandi, le più potenti, le meglio costruite navi del mondo. » Lo sviluppo delle costruzioni navali in Italia è quasi un romanzo. E questa non è fama usurpata, ma solo rivendi-caziono dei principi consacrati dai nostri grandi, che ebbero già a dettare le leggi immortali della meccanica al mondo intoro. E difatti, la costruzione cellulare a doppia fodera della cupola sublime di Michelangelo perchè non potè suggerire a Giorgio Stephenson l'ardita costruzione del ponte di Menai e poi a Brunel e a Scott Russell il sistema a doppio fondo deH’immane Great Eastern f Ora, ci siamo assimilato di seconda mano ciò che gli stranieri hanno riprodotto dalle nostre opere dimenticate ; perciò l'assimilazione non ci fu disagevole ; perciò noi siamo pervenuti a varare l) Macliine da fare effetti meravigliasi. Roma 1629. *) Rked, Moderni Ships of War. Londra 1886.