16 CARTOLO I. ampiik zimarra nel porfatto costume. Dall» zimarra esce I’ avambraccio destro, la cui mano tiene una carta nautica coi non i tli »-»ole e terre »coperte, come Manierato, Canni-balorum ecc. ; la mano sinistra, la quale chiude una di quelle clepsidro o ampolle che usano i marini ................. per mirar« Quante or»’ ni un veuto siano mutati K .(Haute miglia per ora arbitrar**, poggia sopra un volume sur una l«ssa libreria. Il fondo del quadrò e grigio e a traverso il foro d'una finestra scorge»! un'isola verdeggiante. Il quadro fu più largo che aho, e questi circostanza indurrebbe a credere che fo«« destinato a figurare sopra la carta che Angelo Trevisan, segretario dell’ ambasciatore veneto alle Corti di Spagna e Portogallo, fece disegnare a Palo», copio*» e particoiar di quanto paese é scoperto « fatta far del rotnpasso grande •). Ora «e consideriamo da un lato la relativa inopia dei pittori in l*(«gna a quel tempo, e la niuna costumanza ivi lamentata di conservar» i ritraiti degli uomini di grido, dall’altra la tendoni» innata dei veneziani ambasciatori a raccogliere notizie impotenti, • il colto di questo popolo por le bell« arti e le memorie dei grandi, rimane abbastanza comprovala l'ipotesi che il Trevima medesimo, amico di Colombo, abbia portato dalla Spagna un bozzetto, o in altro modo procurato che il Lotto dipingesse il quadro di cui 6 obietto il presente studio. Indipendentemente dal valor« artistico, poiché Lorenzo Lotto « ano dei migliori allievi della scuola veneziana, io, che ho voluto vedere eoi ami occhi quasi tutti i ritratti esistenti in Italia e, per via di fotografie e incisioni anche *) V«di |wr yrhiarìuKoti, Ri ritta Marittimi, luglio-agosto l*#W.