VITA POLINESIANV .serie delle disgrazie per cui rimaso quasi spopolata. Nel 18f>0 sei o sette bastimenti peruviani strapparono alla loro isola, coll’inganno, da 1200 a 1500 uomini, che venderono sotto il nome sarcastico di liberi lavoratori al miglior offerente ; nello stesso modo avevano praticato con altri indigeni di altre isole della Polinesia, come lo dimostrò il bastimento catturato a Mangareva (arcipelago Gambier), che, portato a Tahiti, si trovò carico di nativi. Si calcola che un cinquemila polinesiani cosi siano stati venduti ai piantatori del Perù, ma morirono la maggior parte di nostalgia e di stenti. Il governo di quella repubblica, per richiesta del governatore di Tahiti, fece ritornare all'isola di Pasqua un centinaio di indigeni; però 5.1 di essi morirono durante il viaggio,
  • i dolce e patriarcale degli abitanti di Pitcairn, piccolo isolotto perduto in mezzo all’Oceano. E poiché tale storia è piena d’interesse e poco conosciuta fra di noi, e poiché, per il popolo tahitiano che vi ha avuto tanta parte, rientra nell’ar-gomento che ci siamo proposto di svolgere, cosi non sarà inutile nè fuor d'opera l’indugiarsi a trattarne un po’ lungamente, tanto più che il soggetto si collega con la questione