KRA TERRA E MARE 121 fragio ficcai i sotto grandi massi di scoglio (large masse* of roch, 'beneatli trhich piece $ of thè trreek la;/ h uri ed ìcere remored). Chi li aveva tras|iortati codesti scogli e sepolti vi sotto degli oggetti ? In un'altra discesa, una grande quantità di denaro fu trovata pure sotto una enorme pietra, la quale con molta difficolta venne rimossa ras found beneath a rock, trich tritìi nuich di flirti Ity had been remored). Diverse quantità di donar» sciolto si trovarono in posti lontanissimi. Questi fatti suggeriscono all'autore é&Y Idraulica nei porti e nelle rive delle osservazioni tutt’ altro che tirate a sostegno della sua tesi. lo debbo credere, (gli dice (e chi potrebbe altrimenti ?), che il tesoro composto di monete e di verghe, fosse solidamente chiuso e molto probabilmente in forti casse stivate e sovrapposte. Nei giorni del ricu|iero, noi vediamo invece che il denaro è sparpagliato e che i punti indicati nella pianta, come di ritrovamento della maggior quantità di esso, soro molto distanti l'uno dall'altro e in direzioni ben differenti. Se la gru e la manica fossero stato più lunghe, forse anche a maggiori distanze e a maggiori profondila se ne sareblte trovato altro. Ebbene, chi sfasciò le casse e chi operò lo sparpagliamento della materia metallica ]tesante e di forma piana e has«a. se non il flotto diretto e la risacca ? Sarebbe lungo, ma importante ed anche carioso descrivere proprio tatti i particolari delle operazioni di ricupero, e precisare la posizione dei vari oggetti riferita a quella del naufragio, nonche il loro stato. Ciò domanderebbe non solo molto spazio, ma anche l'aiato delle figaro che il Cialdi ha dato e che il lettore potrà trovare alla appendice seconda del suo tante volto citato volarne. Fu per esempio detto, e si ripeto, che l'uso della campana da palombaro rimane comodo e sicuro a cinque o sei