FRA TERRA E MARE 115 il fenomeno di una orientazione che sarebbe senza di ciò inesplicabile ’). VII. Eccoci pertanto alle questioni massime. Il materiale d’interramento chi lo porta? in che misura? sotto l’azione di quali forze ? secondo quali leggi ? E anzi tutto: chi t V’è poco da peritarsi a ripetere: fiumi c mare. Siccome però noi vediamo riporti abbondantissimi di materiale detritico anche dove i fiumi mancano del tutto o quasi (e oggi precisamente il caso della nostra laguna e del nostro |wrto dove non ne sbocca piti d'importanti) alla prima domanda del chi ed insieme alla seconda dell'//» che misura, la risposta è semplice: oggi non interra che il mari'. Viene l’altra: sotto V azione di quali forsef Taluno risposi?: delle correnti. — Sbagliò. Fu in varie guise dimostrato che per le nostro costo ciò non può esser« vero né in grandi uè in piccole proporzioni. E allora? — E allora, a forza di escludere, s’arriva a conchiudere che l'importazione avviene a mezzo del flutto marino sotto l'azione dei venti. Se non che esso flutto adria-tico, che, a differenza dei dumi e dei torrenti, non tiene soppesi i suoi detriti fin dalle percorrenze superiori, devo an-lar*-li a pigliare al fonilo anche dove questo misuri enormi scandagli. Bisogna dunque od ammetter«! I' azione dei flutti anche sopra un fondo molto profondo, o negare i fitti d'interramento. *) \eggasi altre«; la »pi^wom rbe io ne dò nelle Memorie «lei nostro Istituto di Scienze a pojr. fi74-75-7G-77-78, nonché nello note Alla mia Memoria che ranno Ji jiiirìiu 6tC a ]*&?. 72-4 — \rri. Serie V. 7 (18SWM).