318 CAPITOLO XX. « Almt mia ! Abbiamo la morte innanti agli occhi e non possiamo salvarci. Almt, povera anima, addio ! A rivederci in un altro mondo! Prega per noi, prega per noi, in nome di Gesù Cristo ! Addio, Almt, addio ! Le mie ore erano contate ; — Signore Gesù, abbi pietà di noi ! Noi abbiamo ancora pochi minuti di vita. Cara Almt, prega per noi ! La nave ha una falla; — o Dio, perdona all’anima mia! Almt mia, noi ci rivedremo in grembo al l’eternità. Arminio ». *) La lettera è scritta e vien chiusa e suggellata in una bottiglia, e gettata sopravento, quando sta per avvicinarsi l’orribile istante in cui le onde cominciano ad inghiottire e nave e marinai ; — quando un rapido sguardo, gettato invano intorno al cupo orizzonte in cerca di soccorso, sembra consigliare per sempre a quella rassegnazione finora dissimulata ; — quando, sprofondata la nave amica sventurata, il marinaio abbrancato all’ultimo rottame del naufragio sta per passare da un’ esistenza di triboli infiniti alla quiete infinita, eterna della morte. Galleggerà sulle onde tempestose la bottiglia prediletta, unico testimone del fato terribile che ha colpito quei bravi marinai, oppure accorrerà all' ultimo istante di vita un salvatore desiderato, ma sperato mai più ? Traduzione de! Capitano Nemó. *) Questa lettera è originale e fu trovata l'anno scorso a Westerland auf Sylt.