LIBRO S E S T O. 331 re, una parte andò all’aria, e l’altra a fondo con qua ti tut- 1654 ta la gente. Il Morofini ferito con alcuni pochi, procurando nella barca dalle fiamme falvarfi, diede ne’legni Turchefchi, Morirne da’qUali fù fatto prigione. L’iftefla forte dopo lungo conflit- *ie,MoUn to patì l’Orfola Bonaventura, avvampando la nave , che ò s’accefe da qualche colpo , ò il fuoco vi fù porto dagl’inimici , & il Molino Governatore vi reflò parimenti prigione . Le due galeazze con la Margerita riftrettefì infieme, tenendo con la forza del cannone i nemici lontani, falve fi portarono fuori » Ma la Capitana San Giorgio Grande unitafi con la galea del Capitano del Golfo, foitenne uno de’ più celebri combattimenti, che pofla giammai raccontarti . Quattro navi di Barbaria, e due Sultane fe le pofero a’fianchi ; la galea battuta dall’alto bordo di quei forti vaicelli, non potè a lungo refiflere, ma caduto a’primi colpi eftinto il Moroimi di Mofchettata, e morti eflendo molti altri, il Delfino ritirò fopra la fua nave il fopravanzo, che non era più che di cent’ huomini tra remiganti, e foldati, e diede fuoco vrance-allo fcaflò per non Jafciarlo in poter de’nemici . Nel retto egli fì difendeva, e la nave gettando fuoco, e ferro da tut- M Nat"' te le parti, atterriva i lontani, e flagellava i vicini. Riceveva ella pure colpi mortali, rotto l’albero, fquarciatc le vele , fpezzato il timone ; e l’acqua entrando da tutte le parti, conveniva difenderli da’nemici , e fchermirfi dal mare ; anzi pugnando con ogni elemento, accefoii fuoco appena, fù eftinto. Ufcita però dal Canale, aggroppata in mezzo all’armata nemica, i legni Turchefchi cominciarono ad allargarli , & ella non potendo più reggerti , fu trafportata verfo terra; dove temendo di rompere , gettò un’ ancora , che le reftava , e prefo breve refpiro, raflettato in fretta il timone, Se otturati i buchi fott’ acqua, fi difpofe a nuovo conflitto. Molte galee fi preparavano a cannonarla; e non credendo di poter a tante refiftere, fi diedero i difenfori la fede di morir combattendo, e nell’ultimo cafo di accender la polvere per non fervir tra le catene di trionfo a’ nemici. Precorreva agli altri col valore e coll’ efempio, Curtio Siverfen , Fiamingo, Capitan della nave . Il Delfino ordinò, che, tagliato il ferro s* avanzale , Tempre fcaricando il cannone contra i legni ne- T e deità memorabile di molti foldati della nave capitana San Giorgie. % \