LIBRO TERZO. 123 alla Catalogna , & al Portogallo, & infìcmc a rompere l’an- 1647 tica amicitia della Corona con gli Ottomani , lafciò cader il partito . Nel tempo fletto però , che negava gli ajuti , in-ftantemente prettava la Republica ad unirfi con la Corona cita la f{ep. per 1’ imprefe d’Italia , dove prometteva immenfi comodi , & impennati vantaggi . Il Nani Ambafciatore dimoftrava all’ ptrnmpr,ft incontro gli Stati di lei invai! dagl’infedeli j le piaghe fangui- AIUU'-‘-noie, & aperte ; le forze, &il pefo , che regger dovea in tanta difefa . Ma il Cardinale appagandoli di ogni lieve concorfo , purché alla lega contribuii^ il credito , e il nome , prometteva in talcafo validi ajuti, e confortava , che tutto ciò, che nelle parti lontane accadette, di ceder , ò perder, farebbe rifarcito ampiamente con le fpoglie ficure della Monarchia cadente di Spagna . Il Senato però, che penetrava ne’ fini profondi, non lafciò mai perfuaderfi d’ abbandonare la difefa delle cofe fue per incerti , & inopportuni profitti . Le più maligne influenze , ò minacciavano t ò cadevano da ogni parte fopra 1’ Italia } poiché fe dall’ una gli Svedefi , forprefo al lago di Co-flanza Bregenz , facevano credere di voler penetrarvi per la Rhetia , e per il Tirolo,* dall’ altra il Duca di Modena pie- jf no d’ ambinone , c di gelofia , altro non meditava , che di Modena con raccogliere delle ruinc degli Auttriaci qualche nobil fragmen- latrancia‘ to . Affine di renderfi più confiderato egli s’ armò con alcune truppe , e per il Marchefe Mario Caleagnini Tuo favorito mandò ad efibirle al Cardinal Mazarini 5 che folito venderli caro, quando fi vedeva richiedo , lo trattenne con dub- r bietà qualche tempo . Poi lo rimife in Italia a trattarne col Cardinal Grimaldi, che indefetto a follecitar la guerra con lettere , e con officii , maneggiava co’ Principi della Provincia gl’ interefli della Corona . li Duca aggravato dal pefo delle militie , e fianco di tanti ritardi , flava fofpeio 3 ma in fine per le follevationi di Sicilia , e di Napoli , credendo , che mancaffero al Milanefe i foccorfi , talmente fi lufìngò , che fuf-fero per riufcirgli ficuri gli acquifti , che fottoferitte con la Francia il trattato. Non così fecero il Gran Duca, & il Duca di Parma , che prettati dal Grimaldi coll’ ifteffe ipcranze , antepofero la neutralità più ficura ad imaginati profitti . La Republica in tale procinto meritò più che mai con la Religio-