LIBRO S E T T I M O. 407 fere cofa più facile, che ingannare sè fleffi , quando a fo- 1658 li defiderii fi vogliano aggi ufi are le opinioni , e i decreti . T^lella pace confifiere la fortuna de Cittadini, la forte della Republica, la ficure%%a dello Stato. Nella guerra veder fi certi, e gravi i pericoli all' incontro de vantaggi riuscir fempre corte le fperan^e, e fpejfo ì voti delufi, Ma il Pefari col credito Tuo refiftendo, e con altrettanta efficacia indebolendo le cofe dette dal Doge, così bene deferirle i pregiudicii, non meno della deliberatione , che le infidie della propofta, che declamando voler quanto a sè trafmet-tere a’ fecoli avvenire intiera la libertà della Patria , & in-fìeme lo fpirito, e l’eiémpio di confervarla ; animò tutti a coftanza, & ad aprire le vene dell’oro, e del fangue. In usuata fine efibendo egli lei mila ducati ad impreftito, induffe il Senato a rigettare il partita con pieniffimi voti. All’hora il 1* Pact c$l Doge donò fubito dieci mila ducati, e molti de’Cittadini, c\t-confettando a gara ettere la Patria teforo publico, e patri- f“hd^no monio privato, chi a tempo, e chi per una volta offerirono da,ari per confiderabili fomme. Tale decreto partecipato a’Principi , fù laiu,rra-intefo da tutti con grandiffime Iodi per il tratto magnanimo , con cui la Republica , prefo folamente configlio dalla fua generofità , ricuiava dure conditioni di pace. II Rè d’ Ungheria particolarmente in quel dubbiofo procinto, e degli affari fuoi, e dell’armi Turchefche , non laverebbe negato foccorfi, fe la Republica non haveffe fdegnato di mercantarli . Mà fattogli faper dal Senato per mezzo di Battifta Nani Ambafciatore , di havere Speditamente rinviato il Dragoma-no, e ricufato le inique propoiìtioni di pace, fciolto da gra-viflima cura , andò alla Dieta di Francfort, efortando la Republica a fpedirvi Miniflro per concertare coll'imperio ciò, che neH’intereffe comune da tutti operar fi doveffe. Il Pontefice ve- ^¿"/puramente s’intenerì, quando Angelo Corraro Cavalier gliene die- ufic» ai1a de ragguaglio ; & oltre l’efpeditione della fua fquadra con la ^ubiI,(S• Maltefe, eccitòi Cardinali, & i più opulenti Baroni Romani ad accrefcere con forze private il confueto armamento delle galee. All’incontro giunte in Adrianopoli le riSpofte , ancorché il Baiarmi huomo eloquente con foavità le portaffe, il difeorfo, che fuol’effere il miniftro della ragione, e l’iftromento della natura C c 4 per