124 DELL’ HISTORIA VENETA 1647 gione j imperoche quantunque abbandonata , volle ad ogni modo refiftere, trattenendo gl’ infedeli, che non paifaifero ad aifalir gli efpofti , e poco meno, che derelitti Regni d’Italia . Coll’ ifvernare in Arcipelago havean’i Turchi creduto di fot-trarfi al pericolo d’ eilère chiuii queft’ anno dentro i cartelli. Perdute fei galee per naufragio ritornando dalla Canea j nel refto r armata loro ftava. ripartita a Scio, & a Negroponte , follecitamente alleftendofi per traghettar in Candia efercito così vigorofo , che coll’ efpugnatione della città capitale ter-minaife 1’ imprefa. Anche i Veneti,divifa 1’ armata parte alla concia in Candia , parte al travaglio sù 1 mare , davano alle occafioni attenti 5 & il nuovo Capitan Generale da Milo particolarmente con venti galee, tre galeazze , e quin-freufLrh. navi feorreva le acque . Accade , che le galeazze in-rjfebi pu/i contrarono due vafcelli di Barberia comandati da Jufuf Baf-<» venti,. ^ c^e Viceré andava in Algieri , e da Menimi rinegato Francefe $ e percuotendoli con folta grandine di cannonate , gli aftrinfero a dar in terra per falvarvi le genti . Settanta però n’ erano morti nel combattimento , e quaranta feriti , reftando i legni guarniti 1* uno di trenta cannoni , 1’ altro di ventiuno in potere de’ Veneti con feifanta fchiavi Ghriftiani, che, fciolte le catene, confeguirono libertà . Ma gli sbarcati non hebbero miglior forte , mentre alzando per difenderai certo poco terreno, fopraggiunfe Tom-mafo Morofini con una fquadra di navi , e minacciandoli col cannone , gli aftrinfe a renderfi a diferetione , reftando tra gli altri prigione Mehemet Agà, fratello del Viceré , che con la fuga s era prima fottratto dal rifehio . Scoperti poi altri legni nemici , comandò il Capitan Generale , che dal porto di Milo fi ufeifle $ & il primo ne fù il Morofini , che, mentre gli altri più lentamente lo feguitavano, fu trasportato dal vento in vifta di Negroponte . Il Bafsà vedendo nave fola la Capitana della Republica , falpò fpedi-tamente , e tirandofi dietro quarantacinque galee , andò fu-!, definì riccamente all1 abbordo . Il Morofini allegro di così glorio-batu ceni» fo cimento , fpiegata bandiera , diftribuite le guardie , con-èrtati i marinari e i foldati , lafciò avvicinarlo : e quan-„ turche- do lo vide in giufta diftanza , lo falucò con tutto il canno-f(h' ne . I