LIBRO OTTAVO. 443 non mediocri difegni per rifarcir la Francia da’danni alle Tue code dall’ infolenza de’ Corfari inferiti, e tener occupati gli fpiriti della natione, c’ havendo con impatienza deiiderato la pace, hora quafi pentita, pareva, che s annojaife di vederla conchiufa. Niente però fu rifoluto; e quanto alla República credevano i Francefi di operar d’avvantaggio, mentre pofpo-fta l’antica loro amicitia con gli Ottomani, facevano il primo paifo d’ajuto, e d’efempio, e s offerivano di contribuir molto più, quando gli altri Principi concorreffero a proporcione delle forze, e degl’intereifi . Gli Spagnuoli , domato che fuife il Portogallo, promettevano contra i Turchi gran-diflìmi ajuti , c per hora facevano fperare all’ Ambafciator Querini l’esborfo di cento cinquanta mila Reali , e permii-lioni di leve ne’ Regni di Napoli, e di Sicilia, che però tuteo cade fenza effetto. Non trafeurando trattanto la República di rinforzare 1* armata , ftudiava di dar un capo accreditato alle militie, e procurava, che il Principe Mattias di Toscana n’ affumeffe il comando ; ma per varie difficultà reftò il negotio pendente. Negò il Pontefice, che Innocentio Conti Romano a’ di lei ftipendii accordar fi poteffe ; nè il Mar-chefe Villa, ancorché s’efibiffe , potè effettuarlo, perche il Duca di Savoja , al fervido di cui fi trovava , volle nella Ambafciata in Francia impiegarlo. Per levate di gente mandò il Senato Girolamo Giavarina in Baviera ad affoldarne quanti poteffe. L’Imperatore due mila de’fuoi foldati inviò fin1 a’ confini del Friuli, che poi militaffero fotto l’infegne , & agli ftipendii della República. Tutto ciò conrefo da molti ritardi , particolarmente per la diftanza de’luoghi , fervi più torto di fupplimento nel fine della campagna, che di vigor a primi paili dell’ armi. Mentre in Francia s’imbarcavano le truppe deftinate al foccorfo, il Capitan Generale , alle-ftita l’armata, divisò di operar qualche cofa , che fenza impegnarla teneffe in lena, ¿k efercitio i foldati. Era nel principio dell’ anno accaduto, che fervendo le genti della galea del Bei di Rhodi alla fabbrica de’ Forti nel canale de’ Dardanelli , vi s’imbarcò fopra il Chiccajà dell' Arfenale per paf-far da un luogo all’altro. Il Comito , ch’era Meflinefe rinegato, volendo cancellare il fuo fallo, follevò gli fchiavi , che 1660 tl Giavé* fina e mandato in Ba~ t¡tra ad affaldar ¡enti. Il Cbiees-jà dell' Ar-fenale de' Turchi ì dato in potere del Gelerà! Moro-fini.