LIBRO UNDECIMO. 577 can, dal Vifir, da un Santone accettiifimo al Rè ; così chiamano i Turchi alcuni profeiTori più rigidi dell’Alcorano , che con aufterità, e ipocrifia fi feparano dal comune. Egli di maeftofb fembiante , e perciò venerabile a’Turchi, con parlar grave difle : Che come la difefa de'popoli era dal Grand Iddio impofia a Vrincipi, così veniva loro dal Cielo comandata la giuftitia, e configliata la pace. La Repu-blica non havendo impugnato l armi , che provocata , O* inva fa, continuarne al prefente il maneggio per neceffita del la propria difefa. Ha ver ella né fecoli cor fi coltivato amicitia ¡incera con qual potentiffmo Imperio, 'e fin c ha durato , baverfit Yifparmiato non folo il fangue, ma con fcambievoli comodi del commercio accrefciute a Vrincipi le rendite, a popoli le ricchezze. Effer poi fiata rotta la pace , e la fede a fugge fi ione d huominÌK.trifii , che dal Cielo ri hanno riportato condegno gaftìgo. li Rè prefente, quando fu affunto al trono haver trovato l impegno, ma dal Senato fuppor» fi, che conferva(Je la buona volontà, che farebbe fiata fi-mìlmente nel Vàdre, quando haveffe fcoperta la malitia d alcuni, che appreso di lui adombrarono la retta mente degli antichi fuoi amici. Haver dunque voluto il Senato inviarlo , accioche informato il Sultano della verità delle co-fe , fi deffe fine a tante firagi, (j* allo fpargìmenro di fangue innocente. TSLon dubitare, che Configlieri tanto prudenti non fuggeriffero aggìuftati ripieghi, imperoche fi terminerebbe la guerra , quando alla ragione c once de(Jèro luogo, e farebbe la pace, fe fuße giufia, ugualmente lunga , e felice. Parevano da quei del Divano approvate quefte generali eipreilloni ; ma quando in più ftretti colloquii udirono dirfi, non voler la Republica ceder la piazza di Candia, nel refto efler pronta ad adeguati partiti; benche 1*afcoltaflero quietamente, ne di-moftrarono gran difcontento . Alla pace veramente cofpirava-no i configli de’ Miniftri, i voti del popolo, & i penfieri de' Grandi. Il Caimecan particolarmente la defiderava per fot-trarfi dall’ imprefa di Cataro, a cui veniva dal Rè deftinato. Solo il Sultano perfifteva nel penfiero di confeguir Candia col negotio, ò coll’ armi. Ma nell’ ifteiTo tempo impatiente , che non l’efpugnaiTe il Vifir, e che la negaiTero i Venetiani, ri-Nani T.ll Oo pi- 1668 Or abitui d/l CavM-lier Meliti» a*tre conf-glieri d/l Sultano in iarijfa.