i6$6 "La Reputi-hlu.i dimanda ficcar fi. Pefie nella Italia. Aief]'andrò VII. eccita i Principi a ¡occorrere la Repubblica. Crijìina J{eina di Svezia fifa Cattolica. Il Duca «A Modena ajfedia Va-ltn\a , per la morte del Cardinal Trivul[io . I? Impera, dorè prende la difefa di Miiane e di Fiand”a\ come affifìe al Re di Pollonia. 37* DELL’ HISTORIA VENETA foccorfi. Non haveva il Pontefice Spedito le Sue galee, perche la pefte entrata in Napoli , e poco meno, che defclata quella nobil città ; era pallata in Roma, & in quella parte d’Italia, che giace trà 1’ Apennino, &il mare di Sotto, face-va miserabile ftrage. Ma Se Tarmi Sue non intervennero nella battaglia , partecipò egli del contento della Vittoria , e prefo animo dall’allegrezza, applicò a maggiori Soccoriì, eccitandone gli altri Principi con Brevi efficaci. S’accrescevano i contenti al Pontefice, perche Chriftina Reina di Svetia, rinuntiata Spontaneamente la Corona con ammiratione del mondo , haveva con altrettanto applaufo giunta in Bruxelles abjurato T here-fia, e poi in iSpruch proiettata la vera fede. Quindi portatali a Roma, T accolSe Aleflandro con Reale grandezza ; & .ella, fermatavi la dimora , vitte contenta de’ premii del Cielo, benche s’av vedette , nel Mondo Principe Senza Stato, etter una Deità fenza tempio, a cui pretto mancavano gli adoratori, & i Sagrificii. Nel retto lacerata più che mai oltre il flagello della contagione, gemeva l’Italia perle paffioni de’iuoi Principi, e per gl’intereifi ftranieri. Andato il Duca di Modena in Francia, ritornò carico di Speranze, e con gran fatto di reftar Solo Generale della Corona, poiché il Principe Tom-maSo era morto, dal cui comando havevano provato più volte ritardo più tofto , che vigore T impreSe . Hora il Duca piantò Sotto Valenza T attedio , morto eflendo in quefto procinto il Cardinal Trivultio, che governava Milano, e col credito Suo difendeva più, che coll’ armi lo Stato. Era la piazza non folo, ma tutta la provincia fguarnita , nè il Conte di Fuenfaldagna , venuto nuovamente al comando , fi trovava con forze per refiftere a potente , e repentina invafione . Coftituiti dunque quegli affari in fommo pericolo, Cefare perfuafo dagl’ intereilì comuni della fua Cafa, & irritato da’ maneggi, che con gli Svedeii, e con i Protettami tramava la Francia , dichiarò di aiTlftere alla difefa di Milano, e di Fiandra. Gli conveniva, per afficurarll dell’armi di Svetia, tenerle occupate in Polonia, e perciò deliberò di preftar al Rè Callmiro affitten-ze. Ma in Fiandra inviò quattro mila Soldati, e dettino peri Italia Sotto il Conte di Echenfurt più grotto efercito di dodici mila. Convenendo, per non romper la pace di Vcftfalia , colorir