281 IL TEMPIO be dovuto continuarsi fino alla chiesa, ma acciò non rimanesse oppressa dal nuovo edilizio, giudiziosamente vi si frappose quella libera piazza, e vi si è alzato quel muro, di pietra istriana coperto, che non dipartendosi dall’ordine delle due fabbriche, giova a togliere ogni altro danno indecente, e sono ben collocate le quattro statue di marmo carrarese tolte alla chiesa delle Vergini che posano sui quattro pilastri di mezzo, di Orazio Marinali bassanese, che fu dei primi a concorrere con la sua opera a far rifiorire la buona scultura. Guardinsi infatti quelle tre statue di pietra, opera del principio del secolo XV, che nell'ingresso laterale della chiesa della Salute conservansi, e rappresentano Maria Vergine col Bambino, adorato da un re e da un pastore, e ricordando esse la chiesa de’ Ss. Filippo e Giacomo, sulla cui fronte erano collocate, avremo una memoria del luogo antico, ove fioriva il Seminario nella residenza dei primicerii, e la storia intiera del Seminario medesimo, dieci lustri addietro dalla sua origine, (ino al momento che quivi si è per la seconda volta condotto. Poiché ve n’era uno di seltantadue putì, tolti dalle parrocchie della città, e stavano a San Geremia, governali da alcuni gentiluomini, e colle elemosine mantenuti, e dicevasi Seminarium Parochialinm, sebbene fosse soltanto di chierici. Nè certamente il Corner s’inganna nella ipotesi, che il Collegium perpetuimi XII clerico rum, prescritto nella cattedrale castellana da Eugenio IV motu proprio nel 1440, abbia dato il modello al ginnasio o scuola dei chierici delle parrocchie, istituito, come rilevasi da autentici documenti della cancelleria patriarcale, raccolti dallo Scomparii), dopo la metà del secolo XV, sotto il patriarca Maffio Gliirardo. La chiesa e il monastero de’ Ss. Filippo e Giacomo, annessi da Sisto IV alla basilica di San Marco, si unirono poi al nuovo Seminario dei chierici da papa Gregorio XIII il 23 aprile 4379 (1), onde acquistò il titolo di Gre- (1) Corii. XII, XIV p. 227, 339, 405. e Gallico, p. 246,1. 2. c. XI.