GENTILUOMO VENETO IN ABITO DI ESTATE 281 spesso venivano anzi censurati, perchè, sciolta la vesta, appariva di soverchio prolissa. Stabilirono infatti i padri nostri una foggia di vestito, che all’aria rispondesse di gravità, caratteristica del governo e dell’ indole propria, per far risplendere In modestia nei giovani, e conciliare ad essi rispetto. E giacché fu l’animo dei Veneti intento sempre alla pace, immaginossi di esprimere la qualità dell’ abitudine loro col lungo indumento, di falde abbondante, diverso dall’ altro corto e succinto, proprio del guerriero baldo ed ardente. E vollero anche i Veneti significare la religione, a cui avevano il cuore composto, con insegne, bensì ricche ed ornate, ma non spiranti effeminata mollezza, ad imitazion dei Romani, che incedean nelle vie con senatorio maestà, corretto il lusso e il portamento di cui troppo sottilmente faceva pompa un Ortensio, che attillato e fastoso chiamò in giudizio un viandante, che per mero accidente le minute pieghe scompose della studiata e voluminosa sua toga. Indossava quindi nell’estate il patrizio una leggera sopravveste, tutta nera di seta, e nero ijilet ricchissimo, da un capo all’ altro, e d’ ambi i lati con bottoniere, somigliante a corsetlino, che si apriva alquanto nel mezzo. Non avea pelli naturalmente, e portava come sottile 1’ usata cintura, più leggera assai la parrucca; signorile e merlata era la bocchetta; avea conformi i manichini, e larghe le maniche, ma strette in bocca, che diceansi a corneo, per porvi dentro guanti, fazzoletti e scritture. Di seta erano parimenti le calzette, e come l’insieme degli abiti si lavoravano a Venezia. Poiché ricchissima fioriva 1’ arte dei Semiteri tra noi, o del setificio, non avendo avuto altrimenti i Veneziani la cognizione di tale industria, come pretendono alcune cronache, dai trecento e più artefici, che qui da Lucca trapiantarono il traffico, provando il Jlarin nella sua Storia del commercio, che altro i Lucchesi non fecero, che raffinarla forse e renderla più perfetta, sì nel tessuto, che nella tintura e nel di- 36