DI S. MARCO. 19 3 che certe figure medesime si videro alquanto lese, e ben prima all’ occhio del Cicognara apparvero danneggiate. Laonde, come l’illustratore riflette, non sarebbe gratuita la induzione, che dalla maggiore vetustà di quella parte, in confronto all’ interezza degli altri ordini della Pala, fosse a ripetersi il deperimento, supposto anche 1’ uso frequente, a cui dovette quella parte servire, quando conveniva aprirla e chiuderla, prima della stabile riordinazione (1). E dunque, per gli esposti argoménti, innegabile che Ordelafo Falier non possa riguardarsi come il primo ordinator della Pala, ma come benemerito soltanto per averla fatta ingrandire e ornare di gemme, secondo narra l’iscrizione, nella Pala stessa inserita: nova facta fuit, gemmis ditissima, alludendosi, non disconvengo col lkllomo stesso, alla novità che le si fece assumere coll’ ingrandimento appunto, e col pregio delle perle, che non. aveva. Ciò risulterebbe altresì dal lavoro diverso, dal carattere delle iscrizioni, non già greche, ma latine, e dalla ripetizione medesima di varii soggetti dell’ordine primo, che certamente non poteva seguire in un’ opera che fosse stata di un solo autore, o di un solo tempo. Così constatata 1’ origine della Pala, non è necessario che per maggiore autenticità vi si vegga 1’ effigie del santo principe Orseolo, che non pensavasi forse a quei tempi d’introdurre, come un ricordo inutile di notissimo fatto. Nè vale, che quella si scorga di Ordelafo Falier, poiché non bisogna perder di vista il punto, che neppur questa fu collocata all’epoca della rinnovazione del 4105, vale a dire, che neppur quel doge sembrasi curato di trasmetterne la notizia a’ venturi; ma bensì oltre un secolo dopo nel 1205, quando sotto il do- (1) Appoggiavasi la Pala stabile su quattro colonne dietro l’altare, due delle quali di verde antico sosteneano i simulacri, ora rimossi, della Vergine Annunziata e dell’Angelo, accusanti l’infanzia dell’arte, ivi collocati a ricordo della tradizione sulla fondazione di Venezia il 25 marzo, che dalla critica della storia oggidì si combatte. 25