288 LE MASCHERE di fiato, pegli acuti strilli, i quali doveano parere sntonici. Anche i cocchieri facenno anticamente gran comparsa colla frusta, e si vietarono in parte, cioè se ne restrinse la licenza ni percorrere il lato delle procuratie n tramontana, ove per il solito il concorso della gente scarseggia. Ricordatisi pure da qualche vecchia cronaca i mattaccini, che gettavan le ova piene di acqua di rosa, e di altre misture fragranti, per ¡schermo dalle quali tiravansi delle reticelle ai balconi. *b ...'»,.0 Le maschere buffe formicolavano nel Carnovale, e nei quindici giorni della Sensn facenno comparsa in solo tabarro e bautta, e donne e uomini n migliaia s’imbauttavano. Dapprima usavansi le mascherette di velluto 0 di seta, che teiteano una gemma in bocca; dopo s’introdussero i visi sentimentali, un tempo di carta pesta con stucco, indi di cera, di cui si fece grande oggetto di traffico. La maschere»« di velluto di seta era foderata di raso bianco, nvea tilt bottoncino d’ argento, con un filo assni bello: peregrina era in alcune l’eleganza del vestire: le donne aveano tabarri di set«, con guarnizioni di ricami d'oro; il cappello era da uomo, molto grazioso, con piume, e coll' asola di brillanti: teneano gioielli al collo, e di quei ricchissimi merli, che, al pari delle gioie, 11011 distraevansi mai, e passavano ili, famiglia in famigliacorap fideicouimissi.Di maschere potea dirsi teatro, e quasi la casa della giocondità, il Fondaco dei Tedeschi, iti cui usavasi nei tre giorni avanti a quello di carnovale di far pubblica festa da ballo a porte aperte, con concorso di tutte le maschere, con acconciamento di razzi e lumi, dal priuto corridore fino alla sommità del tetto, che davano da lungi una veduta, quasi di cielo stellato, e con suono di tamburi, pifferi e trombe squarciate, e rari concerti di musica sopra i pergoli dei Fondaco stesso. Trovasi in una cronachetta, qhe in Sensa il 19 mag-