CASA DEI SAVORGSANI 273 cello, la cui magnanimità, religione e magnificenza spirano ancora dal suo monumento in Ss. Giovanni e Paolo, consegnato al rispetto dei secoli, che per eleganza e ricchezza di poco precede gli aurei tempi dell’ arte, e coi signori della Scala di Verona, coi Vinciguerra Collalto, coi Montal-hano, coi Trissino, coi Pepoli, coi Colloredo. Per siffatta guisa può dirsi, che il castello di Osopo, da Ettore stesso difeso, che molto devoto alla Repubblica si offerse coll’opera e colle sostanze al Senato, fosse il Panteon dei prodi, avendo tutte accolte nei suoi bastioni le salme dei Savorgnan, anche spentisi sulle lagune; che il sussistente palazzo in Venezia sia rimasto vuoto teatro della loro maestà e grandezza ; e che le più illustri case siensi rese tributarie di o-maggio alle virtù morali e guerresche di una vetusta propaggine, che fu gloria passata del patriziato, ed è presente e futuro splendor della storia. •35