C4 tre eUISTIOIW che fosse l’illustre in quella chiesa sepolto? Altra questione di non arduo scioglimento. Sulla tersa questione, di non meno arduo scioglimento delle altre due, se ed in qual silo fosse sepolto il Tiziano in chiesa ai Frari. Il lodato don Vincenzo Zenier, reputando morto il Tiziano di peste, ammetteva che fosse stato abbruciato nel Lazzaretto vecchio. La quale ipotesi non combinerebbe neppur coll’ asserto nella iscrizione , ex quo ( loco ) (la casa ai Frari) migrauit senex ad superos. Non è evidente ad ogni modo, come vedemmo, la morte del pittore per peste, e forse questa volta lo Zenier prese abbaglio, e confuse il padre col figlio, essendo certo che il figlio è perito di peste, e fu per peste abbruciato nel Lazzaretto, come ci risulta indubbiamente da documenti. Ma nel caso che fosse morto per peste, sarebbe a supporsi che la Repubblica facesse credere di seppellirlo ai Frari, per politiche mire, trattandosi di un personaggio che fu stimato da principi e da pontefici, benché non sia compatibile che quanti scrissero si accordassero di dirlo sepolto ai Frari per finzione, e sarebbe seguito 1’ accompagnamento senza la spoglia del pittore a quel tempio, e sarebbesi accordata per privilegio una eccezione nel tumularlo. Ma sia pure che di questa sorta di eccezioni dieno esempio le storie delle pesti, parrebbe che non potesse però averne luogo nessuna nella peste del 1576, più tremenda di tutte le precedenti di cui si hanno memorie. Le quali avvennero nel 4156 sotto Vitale Michiei II; nel 4343 dogando Andrea Dandolo; una nel 1347 ai tempi del Boccaccio che la descrisse, e stava espressa sopra la porta della Carità ; altra nel 4384, che e-stinse il doge Michele Morosini, nel 4477; nel 4484, che fece perire 30000 persone ; e 1’ultima nel 4556. Somme