228 ANTICA voci, noi non ne vediamo però la scorrezione, come ne vediamo bensì altre in grammatica, trovando anzi che debbano stare distinte, se hanno distinto il significato, però relativo all’ indicazione di un grado complessivo come capo superiore. Noi, dopo ciò, non vantiamo cognizioni di liiV gua e di storia croata, ma non abbiamo mancato di ricorrere a competenti autorità, per conoscere 1’ appartenenza e I’ ortografia delle voci fissai Clavo, e fra le consultate lingue illirica, croata, e anche boema, ci è risultato, che appartengono esclusivamente alla croata, e che esse corrispondono alle voci italiane Superiore Capo. Fatto poi un diligente esame degli argomenti introdotti dal dotto archeologo, e trovandoli appoggiati non più che a pure ipotesi, eguali alle nostre, giudichiamo essere 111 ultimo analisi un problema da risolversi, se più risulti valutabile un parere, dedotto do elucubrazioni e studii in questo genere di un letterato a tavolino, come sarebbe nel di lui caso, anziché dalle testimonianze ed asserzioni di chi, come nel caso nostro, conosce e parlo lo stesso lingua, a cui spettano le voci, che diedero tema alla discussione. Dopo di che potremo concludere: 1. Che una vasca per immersione esisteva indubbiamente nella cappella battesimale di S. Marco, quando questa Basilica ottenne, in un olle oltre chiese matrici, il privilegio del jus baptizandi. 2. Che questa vasca non poteva aver mai esistito, nè e-sistette nella cattedrale olivolense, indi di Castello, poiché vedemmo conservarsi nella detta cattedrale tuttora l’antica vosco, onche quella per immersione; 3. Che lo vosco scopertosi al Redentore, essendo di figuro esagona, risulta corrispondente alla piattaforma pure esagono, che sussiste ancoro nello coppella battesimale di S. Marco, sovra cui fu collocata la pila sansovinesca; 4. Che non conoscendosi altre vasche sussistenti in