211 SUI PARAPETTI te nell’angolo a destro della porla, entrando per la vicina a quella che metteva nel chiostro, stava un cassone di marmo della patrizia, e troppo ormai famosa, casa Falier; il quale era di una larghezza e lunghezza tale, da contenere due corpi, e comodissimamente due tumulati, in linea pari, non l’uno all’altro sovrapposto. Era quello il cassone, che, per ¡special grazia della Repubblica alla sventurata famiglia, racchiuse anche la salma di Marin Falier, doge traditore, e andò pur troppo disperso, come se ne dispersero le ossa, quando si vuotò delle reliquie di quegli antenati, della patria in pace e in guerra benemeriti. Credo servisse di recipiente più tardi per tener acqua in una farmacia. Olii come è vera la riflessione di Lucrezio, che sic volvenda aetas commutat tempora rerum, et quoti fuit in pretio fit nullo denique honore I C. Tu mi vuoi opprimere cogli argomenti, ma ne ho uno in serbo, a cui devi far di cappello. Non ti accorgesti mai, che le pietre di quei parapetti sono scolpite per tutte e due le faccie? Ti desti mai 1’ incomodo di montar le scale a guardarle ? A. Oli! l’hai tirata la cannonata, senza però atterrirmi. Mi tieni bene per ¡spensierato, quando mi accingo a qualche esame archeologico. Eppure io mi vanto di mirare il più delle volte al segno. Lascia che ti risponda, dubitar io anzi fortemente, quando mi sciorini una tale sentenza, che non sii tu salito tant’ alto quanto occorre, per avere sicuro il giudizio degli occhi. Io d’ altronde posso mostrarti, in prova se mi portai davvero sul luogo, il disegno che tengo di quei pezzi, onde posso, con profonda cognizione di causa, darti, perdonami, una mentita. Poiché non è vero niente, che tutti quei parapetti sieno scolpiti dall’ una parte e dall’altra. Sette solamente di essi, e li ho nel disegno per i debili confronti, portano il doppio intaglio ; vedi piccola bagattella! e questi sono anche dei parapetti minori, e