154 RIALTO ignobile traffico, certamente neppure in armonia colle altre di mereiai e cambisti, essendo sconcia 1’apparenza per e-sempio di qualche bottega di biadaiuolo e macellaio. Cinque soli orefici veggonsi adesso sul ponte, tutti sul manco lato, ascendendo dal campo di San Bartolommeo, e ve ne hanno alcuni nella ruga, che da loro assunse il nome. Anzi rilevasi da un documento, prodotto dal Zanetti nel suo lavoro sulle arti veneziane, che sino dal -1120 usavansi in Venezia i braccialetti o smanigli, ora appellati manini d’oro, che indicansi entreeoseis aureis, parola che nel dialetto nostro suona intrigasi, e significa a maraviglia la qualità del vago ornamento composto di sottilissime e minute maglie di filo d’ oro fucili nei loro avvolgimenti ad intricarsi. E abbiamo un passo del testamento di Pietro Enzo, che in tal guisa si esprime: anno Incarnationis millesimo centesimo vigesimo... insuper ei cìimitte unum pajum de entrecoseis aureis quas ei datae (la ut in die desponsationis suae. Poiché imponente divenne 1’ oriflceria dopo il XII secolo, e gli artisti oltre di lavorare pei‘ i bisogni dello stato, travagliavano anche per servire alle ricerche dell’ estero, onde essendo nota a tutti la valentia dei nostri orefici, re-cavansi a bella posta i forestieri sulle lagune ad acquistare siffatti oggetti di veneziana manifattura, e quindi tanto crebbero e moltiplicarono in Venezia le ingegnose loro officine. Oltre il ponte, e le già toccate fabbriche vecchie, nobile e semplice costruzione, benché dal Vasari vilipesa, e ora instaurata e abbellita, torreggiano degli altri edi-fizi in Rialto. Vedesi San Giovanni Elemosinario, opera anche questa dello Scarpagnino, che servi al Sansovino di abbozzo, per costruire San Gemininno, e fu ordinalo da Andrea Gritti nel 1523. Di fianco al ponte sorge di pietra d’Istria, con elegante ed Ornatissima architettura, giusta il Temenza, di Guglielmo Bergamasco, il palazzo dei Camerlenghi, irregolare di forma, per mancanza di terreno, ma con ma-