270 DELLA PATRIZIA lore si guiderdonava dnlla Repubblica col donativo di sei pezzi di cannone, da collocarsi nel suo castello di Osopo. Poiché, generale egli di artiglieria, e con utilità occupatosi nelle fortificazioni del castello di Brescia, ebbe anche il merito di dare il modello per la nuova fortezza di Palma in Friuli, che fino dal -1366 adocchiavasi dal Senato, come antemurale necessario alle continue paventate insidie della tracotanza ottomana. Non furono però grandi i Savorgnani unicamente nell’ armi, sibbene nella politica e nella diplomazia dello stato: coinè un Francesco, tenuto in gran pregio dai duchi di Austria; un,Pagano, cavaliere splendidissimo, alla corte festeggiato di Spagna; un Francesco, che venticinque mila ducati esborsava per la guerra del Trace, e insignito veniva della stola procuratoria, aggiunto al collegio dell’ Adige, e all’ uffizio dei Riformatori dello studio di Padova. Si distinsero altresì nella coltivazione delle scienze, e nell’amor delle lettere parimenti e dell’arti belle. Poiché si ricorda Girolamo, dottor in legge, canonico della cattedrale di Udine, e vescovo di Sebenico, che fiorì sotto il pontificato di Paolo IV, e al famoso concilio di Trento intervenne, nelle scienze dottissimo; ed è celebre I’ altro dottor Giulio, cameriere di Gregorio XIII, che fu in Roma, n cagion di onore, deposto nel monumento degli ambascia-tori di Francia, e da tutto il romano clero splendidamente accompagnato alla tomba. Del quale il fratello Marc’ Antonio, cavaliere di Malta, lasciò nominanza di esimii talenti, al pari di Mario, conte di Belgrado, che alla perizia nel mestiere dell’ armi il pacifico genio accoppiò delle lettere, e sì dell’ uno che dell’ altro studio lasciò utili saggi nella sua Milizia antica e moderna, e nella versimi di Polibio. Nè le cronache tacciono di Urbano, ai padri ascritto dell’ 0-ratorio di Bologna, che aveva ricchissimo medagliere, coi solerti suoi studi istituito, contenente un tesoro di inestimabile prezzo, ehe, legato all’ Istituto della città, valse al