206 SULLA PATRIZIA maritaggio augusto di Filippo III (1), avo di Carlo V imperatore, duca di Borgogna, con Isabella di Portogallo; e la cui insegna è la pecora col vello d’oro, mitica conquista di Giasone. E fu il cnv. Alvise l’immagine esatta della pietà squisita de’suoi avi, e, come bene al suo morire si disse (2), gli batteva il cuore all’aspetto delle miserie dei simili, e la mano sua correva alle piene arche, per trarne sollievo benefico; esercitò senza ostentazione e senza umani rispetti quelle virtù, che più sono utili alla società, perchè più di frequente occorre usarne ; e tenne una coniugale armonia, simile all’età dei patriarchi, colla specchiata (3) e inimitabil matrona, che si vide rapire dal fianco, dieci lune avanti il suo fine, che fu segnato fra 1’ ultima ora ant. e la prima pom. del 13 novembre 1836, di 70 anni e 2 mesi. Lasciava e-rede principale del censo proprio il fratello unico Alvise II dettò Girolamo, e venne questi pure dell’insigne ordine decorato del medesimo toson d’oro, come ultimo onorando superstite. E di tale decorazione insignito vedrassi nell’età più lontana, per gli aurei motti, intorno la medaglia in marmo, col ritratto in profilo, Hieronimo Gontareno equiti velleris aurei largitori, sulla porta della Pinacoteca Contarmi, nella I. R. Accademia nostra di belle Arti. Poiché si avrà perenne il ricordo del contratto di donazione,! settembre 1838, di centottantaquattro dipinti di antichi maestri della storia dell’arte, de’ più celebri pittori della scuola veneta e di (1) Ordine dei Cav.del Tosone di F. Sansovino. Ven. Accad. MDLVIII. (2) Gazzetta Privilegiata n. 261, 18 novembre 1830. (3) « Sono pochi giorni, scriveva con grazia e tenerezza il Clievalier, » che dallemiefinesfre ho veduta la veneratissima dama Chiara Correr Con-» tarini recarsi col suo celere passo alle sacre funzioni sola, umile, digni-» tosa. Ho veduto il bacio che una giovine sposa impresse furtivamente » sul lembo della sua mantiglietta. Ho udito ieri sera in sulla via le lodi » della sua pietà e del santo uso delle sue ricchezze. Ora che la campana » dell’Ave Maria per lei batte nella Parrocchia, oh quanti beni cessano con » questa donna! » (Gondoliere n. 6,16 gennaio 1836.)