LIBRO Q_U I N T O. 303 nato con lodi, gradendo l’affetto , c (limando l’efempio. Negli anni addietro a foddisfattionc del Rè di Francia have-va la Republica rimedi i Barberini nella confidenza primiera, & eiil donarono le pendoni, e le rendite , che nel di lei Stato tenevano per tutto il corfo delle prefenti occorrenze . Hora migliorata l’offerta, in vece delle rendite ileffe con nuovo esborfo di venticinque mila ducati, confermarono il loro zelo ver(ò la Religione, e la caufa, & havendo in Vcnetia 1’ Ambafciator Francefe per nome del Rè , & il Cardinal Fran-cefco in Roma a Niccolò Sagredo Ambafciator efpreffo il defiderio di quella Cafa di effere deferitta nel numero delle Patritie, ne fù afsunta con pienidìmi voti. Di ciò Carlo Prefetto di Roma infìeme coll’ Abate Maffeo fuo fratello venne a Venetia a ringratiarne il Senato. Mentre la Republica teneva degli altrui ajuti bifogno , la Francia le chiedeva cinquanta mila feudi per munire Cafale. All’ incontro il Duca di Mantoa , non riufcitogli di cavarlo di mano a’ Franceil, (lava in procinto di tentarne unito agli Spagnuoli l’acquiilo. Il Principe di Bozzolo per nome del Duca , valendofi del Padre Squarzoni della Congregatone di Somafca , n’ haveva maneggiato l’accordo col Marchefe Vercellino Maria Vifconti, che ne teneva facultà dal Governator di Milano. Il Duca pertanto raccolto il più, che potè di militie, e datone il comando a Camillo Gonzaga, fece fapere alla Republica col mezzo di Frà Clemente Cerri, Vicario Generale de’Carmelitani , che verfo il Monferrato s’incamminava. Per i Venetia-ni non militavano più gli efficaci motivi, da’quaìi per falvar quella Piazza erano (lati rifcaldati altre volte, poiché qualunque fuffe la forte, non poteva più l’Italia rifentirc i pregiu-dicii già tempo temuti. Scufatifi pertanto co’ Miniilri Fran-cefi de’ ricercati foccorfi coll’ anguilie , che li premevano, (1 la-fciò, che il Duca nel pofsefso del fuo procurafse redintegrar-(1. Il Caracena dunque ufeito in campagna cfpugnò Trino con facilità, & occupò Crefccntino. Devaftando poi il Piemonte , procurava di obligar a neutralità i Savojardi, efiben-do di render Vercelli ogni volta, che da Cafale, da Pinaro-lo, e dalla Cittadella di Turino la guarnigione Francefe for-tifse. Non negavano i Francefi, pur che di Pinarolo non (ì par- 16-51 Vengane fatti titilli Vtneti i Barberini . Il Due» di Manti- va prende ¡'armi per ricuperare Cefali,