SU TIZIAXO VECELLlO 63 1! aversi si cara memoria annientata? Oli! sono ben da abbonirsi, egli concliiude, quelli che volgono in modo villano il piacer di un errore innocente, e non sanno poi o non curansi che un altro monumento sia al già distrutto sostituito ! La ragione in tanto sorge nel nostro caso, dal fatto che si recò la salma del Tiziano dalla contrada di San Canziano fino all’ altra dei Frari, in prova che non era altrimenti quella di San Canziano la parrocchia, e poteva infatti essere morto bensì in San Canziano, ma, come abbiamo detto, trovandosi per accidente nel suo studio , o ivi essendosi fermato per sopraggiuuto malore. E sorge ancora più dall’allegatosi documento del piovali Tomma-sini, in quello accennandosi, che sta in biri grondo, sono queste le parole. Poiché poteva sapere il suddetto parroco, che il Tiziano stava anche in Biri, e in ogni modo stava nello studio ; soggiungendo dopo, e fu sepolto ai Fra minorij altra prova che non istava in contrada sua, e che Io studio non era calcolato domicilio legale. Ed è a farsi ben grave osservazione sul modo tenuto dal Ca-dorin nel riportare i citati documenti. Infatti, come mai egli, che accalorivasi tanto nella disputa, e si mostrava anzi così ostinato avversario, per sostenere 1’ ubicazione del Vecellio in San Canziano, da brogliare persino acciò venisse introdotto il nome di Calle del Tizian nelle nomenclature stradali, ove si legge per la prima volta e leggesi ancora, non fece figurare nel testo i documenti medesimi, ma li seppellì nel labirinto delle sue note, in fine-dei suo libro, ove conviene andar col lucignolo a discernerli e sceverarli? Vuol dire che vedea anch’egli non esser di tanto peso quegli atti da farlo abile a millantare una vittoria, a cui agognava ardente, in palese modo ed aperto. Ma ove fosse provato, che in Santa Maria dei Frari avesse abitato il Tiziano, sarebbe poi egualmente provato