E IL SUO PO>TE 153 dì architettonica eleganza (1) e sveltezza, nè di grazia ornamentale soddisfa I’ occhio e il gusto in questo ponte, e quanto n’è maestosa la mole, e grandiosa la corda dell’arco, e rara la solidità e la connesslon delle pietre, altrettanto è disaggradevole l’effetto delle botteghe, decorate con quei pilastri a bugne, e le ineleganti cornici, su cui poggia il tetto di piombo. L’Idea perù delle discese laterali e delle logge, ove godesi la veduta del magnifico spettacolo, che offrono da ogni parte le rive della trionfale strada del Canalgrande, è veramente ingegnosissima, e pare che fosse stata nel programma prescritta, poiché si vede esattamente conforme nei disegni dei due ultimi architetti. La situazione inoltre del ponte, dominante un certo spazio del gran Canale, presentava un importante punto militare, nel caso d'insurrezioni, ed era un’acconcia vedetta, per ¡schermirsi nelle congiure, di cui tante fiate fu Venezia teatro. E quel-l’unico arco, meraviglia stupenda, presentavasi meglio alla comodità della navigazione, permettendo il libero transito alle barche munite di arboratura, che sotto archi meno elevati sarebbero ad avanzarsi impedite. E ben ingiusto pertanto il giudizio deH’AIgnrotti, che « tutto il pregio di que-» sto ponte consista in una gran massa di pietre, conforma* » ta in un arco avente cento piedi di corda ( che sono inve-»ce66), e portante sulla schiena due mani di botteghe » sulla più tozza e pesante architettura, che immaginare si » possa; » poiché, se pecca la grand’opera in eleganza ed in gusto, è però mirabile quale solido e singolare edilìzio. In antico, per nobilitare quel ponte, vi si vendevano soli oggetti di lusso, nè vi erano che mercanti lapidarli, orefici e gioiellieri. Ora sarebbe desiderabile, che se per la differenza dei tempi non sussistono tutte le ornate primi* tive botteghe, non ve ne fosse almeno taluna di troppo (1) Fabbriche cospicue di Venezia, edizione seconda. 20