E IL SUO PONTE 435 gnifico ingresso. Era esso sede di parecchi pubblici magistrati, e dei tre che pagavano la quarantia, i mandati bollati ad essa spettanti, e i salarii ai reggimenti. Poiché il pubblico erario nei rimoli tempi affidavasi al maneggio fedele dei Camerlenghi di Comune, o dipendenti dal doge, e suo minore Consiglio, o dal Consiglio dei Quaranta, come talvolta dal Consiglio dei Dieci, dal Collegio ordinario dei Savi, e dal solo Senato, e infine si delegò questo ufficio nel 1473 ad uno dei tre Savi, detto Savio cassier del collegio. Quivi nella piazza di Rialto il foro fioriva, e si bandivan le leggi sul così detto Gobbo di Rialto, ristau-rato, e al prisco luogo restituito; le vetuste prigioni stavano nell’ inferior piano del palazzo dei Camerlenghi, ora seggio del tribunale di Appello , ove i fruttivendoli tengono adesso i depositi delle merci, nella strada detta Naranzeria. A Rialto trovo che vi fosse un ponte, detto delle tavole, presso a cui I pescivendoli smerciavano il loro genere, e quello spazio occupato àppellavasi pescaria. Essendosi però essi dlscostati per comodo dal luogo prefisso, leggesi vietato sotto pena di multa, che non si possa vender pesce, nè altro a Ponte Tabula rum Piscariae infra versus lo