456 rialto di una terza ruga, detta di Cà Yidali (4), ove stanziavano i Lombardi. Sotto quei ponici ni destro canto era costume fino dal 4580, che si adunasse ogni mattina, quasi all’ ora stessa, numerosa la nobiltà, per vedersi insieme, e se alcuno era morto, toccavano tutti la mano ai parenti dell’ estinto. Ora seguono gl’ incanti in quello spazio, che ha la cinta di spranghe, per tener indietro la folla, e a frotte i rivenduglioli, tre e quattro volte per settimana, contrattano sugli indumenti e le gioie, che furono perduti fatalmente sul monte in calle della Regina, e diventano possesso, per continuare i negozi, e riaccendere il traffico. Non lungi stn l’Erbe-ria, che per una legge del Maggior Consiglio rimonta ad anni varii prima del 4255, e indica il luogo e il terreno e-levatus a foro Rivoalti, dove star dovenno in ripa cum gradata i venditori di pani e di frutta, e dove sarebbe utile e opportuno, che fossero confinati anche adesso, per liberarsi In piazza di San Giacomo da un soverchio indecente ingombro, dinanzi la residenza dei tridunnli, e nella piazza di una città nobilissima, segnata colle impronte vetuste di storica antichità. E qui mi sìa lecito toccare d’una innovazione, di più vantaggi sorgente, che sarebbe prezzo dell’opera l’eseguire, l’atterramento di quelle rudi ed informi botteguccie, lungo la ruga degli Orefici, che da un Iato e dall’ altro sono ai portici d’ingombro, e danneggiano le interne botteghe anche col togliervi ogni ventilazione e o-gni luce. Poiché i privati proprietari rinunziando al diritto di quegli spazii, perderebbero di buon grado il meschino reddito dell’ affitto, ch’è già dalla spesa di manutenzione assorbito, e migliorate invece le vecchie botteghe sotto i portici, collo sgombro degli archi, si otterrebbe da esse un provento calcolabile per i privati e per Io stato; le son- (1) V. il Voi. II, Commemoriali, da cui si traggono molti lumi sulle antiche fabbriche di Rivoalto. Marin storia del commer, 1. 2. c. 4. voi. V. p. 227-231.