DI S. MARCO 115 reliquie ottenevano risarcimento dell’ ingiuria per le mani di quattro secoli, concorsi a compiere la gran mole, che ricevette perciò di ciascuno la trista impronta, e sorse quindi una Greca in Italia. Il benemerito doge Giustiniano Parti-cipazio, che alla testa del popolo, ito a ricevere le sante spoglie, preceduto dal clero, le fece collocare in una piccola cappella, legava al fratello Giovanni, successor nel do-gado, 1’ obbligo di erigere il tempio, eh’ egli erigeva in fatto, e si benedisse nel marzo 829. Rimasto poscia incendiato sotto Candiano IV, XII doge, surse In meraviglia delle nazioni e dei secoli, sul modello di Santa Sofia di Costantinopoli, pel merito principalmente di s. Pietro Orseo- lo, e fu suo impegno di restituire alla città stessa colle proprie ricchezze il suo tempio, e pel merito poi di Vitale Fa-lier e di Domenico Selvo, che lo incrostò di marmi e di mosaici, tante gemme da legarsi, onde sino a’ nostri giorni, come scrive il Cicognara, una serie non interrotta di artefici dispose su quella immensa superficie la parlante storia delle arti. Corrispondente alla grandiosità della basilica è la torre meravigliosa, lavoro di 240 anni, ad assai brevi intervalli. Vi si gettarono le fondamenta cogli speroni all’ intorno, estendentisi da ogni parte, e formanti una stella, acciò resti fermo il sito, destinato alla gran mole, e obbligato all’ ingente peso, senza pericolo di movimento. Cominciato il campanile l’anno 902, fu compiuto sino alla cella delle campane verso il 4150; nel 4478 si eresse la cella nell’anli-ca sua forma, e nel 4540 Buono la riedificava, ornandola di marmi greci e orientali. Sansovino ricorda una rinnovazione nel 4329 ; ma è considerevole quella del 4414, dietro guasti fatti dal fuoco e dal terremoto, onde si aprirono alcuni antichi cassoni del tesoro, pieni di gioie, di argenti e d’ oro, e se ne spese l’importo per 00 mila ducali (4). Alta (1) Sansov. 1. 8, p. 295.