LIBRO Q,U I N T O. 283 ro ad una nave la caccia , che urtando in terra per falvarc 1651 le genti, lafciò il legno preda de' Vincitori. Andavano a gara le navi de’Turchi a rompere nelle fecche , onde una di Suelle, che chiamano Sultane, cade in poter di Barbaro Ba-oaro Sopracomito, e di Giovan Giacomo Querini j un’altra di Barberia reftò in mano di Niccolò di Mezo 5 due altre da più galee infeguite, corfero l’ifteffa forte . Anche un groifo caramuifale carico di cavalli reftò inviluppato , e prefo con altri legni ; e farebbero cadute in fimi! guifa tutte le navi , eh’erano in quel canale, fé la notte fopravenuta non n’ha-veffe favorito alcune ad ufeirne . In oltre il Capitan Generale dubitando, che le fue s’impegnaffero tra quelle fecche, dato il fegno, le richiamò al fuo ftendardo. Nel giorno fe-guente allegri i Veneti per la vittoria, fatta la raffegna, tro- ^ M /. varono in loro potere una maona , & undici navi 5 cinque ah* va*. incendiate, mille cinquecento prigioni, molti fchiavi redenti. All’incontro pochiffima perdita dal canto loro} ma un’im-menio bottino, ( fogliono i Comandanti Turchi portar fopra Hr‘ *' i legni tutte le loro ricchezze) che fù ripartito conforme al-l'ufo, reftando i prigioni, e le artiglierie per la Republica . Grande fù il numero de’ morti fopra l’armata nemica , mà riufeì difficile il rilevarlo j molti furono gli affogati nel mare 5 mà per la vicinanza dell’ Ifole, maggiore fenza dubbio il numero de’ fuggiti, che degli eftinti. Più di tré mila fi ricoverarono fopra l’Ifola di Niella , e vi sbarcò con militie Giu-feppe Moroimi per infeguirli, & arredatine più di cento, trovò gli altri fortificati tra’ monti, onde per efpugnarli con la fame, ò con la forza vi voleva tempo, e cannoni . Perciò giudicò meglio riceverli a conditone , che inviati fopra falche a Scolanuova , non militerebbero più per quella campagna , lafciando in fede di ciò quattr’ oftaggi . Vollero i Comandanti in fegno della vittoria mandar in dono a Venetia tré de’migliori vaicelli con feffanta cannoni di bronzo per uno, che armati fervirono con maggior frutto contra chi fabbricati gli haveva. Vi fù inviato pure Muftafa, che pofto in profonda carcere, con ofeuro fupplicio finì i fuoi giorni. Arrivato l’avvifo a Venetia in tempo , che ftava il maggior . Configlio ridotto , fubito lette le lettere , calò il Doge in Chie-