216 CHIESE DELLE VERGINI E Dt SALITA MARTA, tarini a gran fatica toglieva nel 1463 a Costantinopoli, egli ritrova presso la patrizia famiglia Falier custodita ; l’epigrafe sulla porta dell’atrio, che al convento metteva, con immagine antica di s. Marta in bassorilievo, ci mostra nel cortil trasportata della casa del piovano di S. Eufemia alla Giudecca; una parte perfino della lapide, che le ceneri copriva di Francesco Patarol, scopre fin dal 1818 collocata per ¡sgabello, intorno al perno, su cui aggirasi l'angiolo del «impartii di S. Marco. Colla illustrazione in somma delle lapidi si tien dietro anche alla traslocazione dei monumenti, che in altre parti adornan Venezia, come vedemmo dei luoghi accennati, tuttora interessanti, se pur il chiostro delle Vergini sussiste oggi in ergastolo mutato, e se rimane di s. Marta unicamente la sagra, da Giustina Michiel con magiche tinte descritta. — Amor e cor gentil sono una cosa — ; e il cav. Cicogna a pien diritto s’intitola Cittadin di Venezia, al tenero alletto per la immortale comune madre, la patria, accoppiando la cortesia degli studii per farla sotto ogni aspetto agli estranei conoscere e mantenerne lo splendor delia gloria. Poiché l’epigrafia è quella interessantissima parte di letteratura, che dà un’idea allo straniero non solo della condizion letteraria, ma anche dell’ indole e del carattere della nazione ch’ei visita.