LIBRO PRIMO. 27 fime moli di quelle navi di Cannoni guarnite, e piene di gente. Ma prevalendo il coraggio, fu dal Generale con fimi-li parole la confulta conchiufa. ISLon è quefìa la prima volta , ò Cavalieri, che la d/fficultà dell imprefa babbia fervi-to alle voflre rìfolutìonì dt ¡limolo. Re covi quelle macbine im-menfe : le ricchezze, che portano fon vofìre fpoglie, / Barbari , che le difendono fon voflri fchiavi. E che fi tarda è A voi flà fcegliere quei legni, de quali volemo l acqui,fio . Gli altri ò immobili per il pefo, ò pronti alla fuga, faranno teff imonii al mondo del voflro valore, ò meffaggi eri d nemici de'loro danni. Sia impetuofo l abbordo , e pronta l afeefa > / ajfalifcano i nemici coll armi corte, e con quelle da fnoco j fi colga di mira, chi ardirà dì affacciar fi. TSLè fi penfi al facco, che prima non fi ano intieramente fot tom effe le navi , difarmati, e cu fi od iti tra le catene ì difenfcri. il tempo , il luogo, il nemico altro non ci permette, che con pari gloria , ò la morte, v la preda. Ciò detto, e dato de’remi all’ acqua a fuono di trombe le galee divife in due fquadre, affaliro-110 quei Vafcelli, che parevano i più forti, e crederono i più ricchi. Il Generale con due conferve n’abbordò uno, e fe n’ impadronì facilmente. Ma I’ altro, fopra cui era il Chislar Agà con fcicento huomini, c fciTanta cannoni, fi difefe gran pezzo, animandofi tutti con la difperatione, e col pericolo. Tre galee l’havevano nel principio arditamele invertito 5 e tentando i Cavalieri, & i foldati di falirvi, non vi fù forte d’ armi, che i Turchi non ufaifero per rifpingerli col ferro, col fuoco, eco’ faflì . Il Generale lafciando cuftodito il legno prefo , corfe coll’ altre galee ad ajutare i compagni, e rinovò furio-famente l’aifalto. Rifuonava l’aria di ftrepitofo tumulto di gemiti, e grida j & il Marc fi tingeva di fangue , quando fù il Generale uccifo da un colpo, e fubentrò nel comando Franccfco di Neuchefles, Cavaliere parimenti Francefe. All’ hora con nuovi aufpicii replicatigli sforzi, la falita fù fupe rata. Si difendevano ancora i Turchi fotto coperta slanciando freccie ad alto, e trucidando , chi tentava di feendere ,• ma le lagrime delle donne, e gli urli della turba più imbelle, avvilirono gli oftinati, onde dopo otto hore di combattimento il Galeone fù vinito. Trovarono i Maltefi il Chif- lar 1644