40 LA PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINI di carità , la casa di ricovero , i’ istituto che dall’ ultimo doge si appella, tengono dietro alle scuole del SS. delle 30 parrocchie, e grande è la profusion delle cere e anche torce che i famigli portano de’ più illustri casati, onde nella processione del 1847 vi fu chi notava, che ardevano oltre a 50000 libbre di cera equivalenti a pressoché -100000 lire. Le nove congregazioni del clero furono oggidì alle parrocchie sostituite, con decoro maggiore, e in conformità a quanto in antico si praticava, poiché i parrochi reca-vansi invece il dopo pranzo alla processione, colla confraternita della chiesa del Corpus Domini, erezione del seco- lo XIV, e v’ intervenivano i giovani patrizi che avevano messa toga in quell’ anno e i senatori ultimamente eletti. Il baldacchino, sotto cui portasi il Venerabile, é sostenuto da quattro clamberlani, e prima e dopo vi stanno, cogli uffizi! d’ogni classe, in lunghi drappelli, le maggiori dignità e rappresentanze del regno. Imponente al cuore è la scena ad ogni anno; commovente quell’aspetto grandioso di culto, quel concorso di animi religiosi ed ardenti, da caratterizzare la bontà e l’indole dei Veneziani, e da lasciar vivo il ricordo che se la ricchezza sorgeva in Venezia per la pietà, era poi la pietà clic manifestavasi con la ricchezza. I DUE PONTI DEMOLITI DELLA SCOAZZERA A SAN SILVESTRO E DELLE CAMPANE A SAN MARCO. Non é il solo ponte di S. Silvestro che avesse il nome di Scoazzera, ma parecchi altri di Venezia in tal guisa s’intitolano, e v hanno anche campielli della Scoazzera, come quello di S. Tornò, e fondamente, come a Santa Margherita,