284 GENTILUOMO VENETO IN ABITO I>’ INVERNO sue magistrature, mn serbò sempre le prime forme, acciò rappresentasse il grave e misterioso carattere del governo, la cui espressiva magnificenza doveva essere dalle stesse divise indicata, die perciò, in tal senso, appellavansi vesti segnale in Venezia. IL NOBILE VENEZIANO IN ABITO DA MASCHERA. Non v’ era più vago abbigliamento e più nobile della maschera veneziana, a cui si ricorrea di frequente, per dare più pronunziata espressione alla popolare e cittadina esultanza. E benché varie ne fosser le foggie, che varii costumi e gradi rappresentavano nella società, la più comunemente usata e più semplice era il nero tabarro e la bautta* che di sotto ogni fasto permettea nelle vesti. Teneva bianco il volto tal fiata o il patrizio o il segretario, ma bene spesso la negra mascheretta, perciò mezzo nascosta, per ¡scambiarla coll’ altro, nella sommità del cappello a due punte. Leggiadro e ornatissimo tipo di ogni galanteria più squisita, avea la sopravveste di drappo, di raso ricamato il gilet, di seta o di velluto nero, secondo la stagione, i calzoni, di seta bianca finissima le calzette, e sul confin dei calzoni attortigliato al di sopra della gamba un cinturin con Abbiette, che gli ricamava per lo più la sua amata, e gareggiar poteva colla curiosa decorazione della giarettiera, che le raffinate grazie ricorda di una troppo festante e spiritosa corte reale. Nè la fiera ricchissima e famigerata della