DI SANTA MARIA DEI MIRACOLI 31 Chi volesse osservare la pietra, che fu di ragione del signor Carlo Tian, divenuto acquirente del fondo dal demanio nel 4822, avanti 1’ attuai proprietario, si rechi al Palazzo Ducale, ove venne deposta in quel Museo Archeologico, nella stanza delle iscrizioni moderne. Le monache di questo cenobio erano della regola di san Francesco, e si trassero dal monastero di Santa Chiara di Murano, il primo di quella religione, che fondato fosse nel dominio della repubblica ; e presero possesso del chiostro il solenne giorno ultimo di decembre 1489; e crebbe poi tanto il loro numero, che angusto ne divenne il sito, e instaron più volte per 1’ acquisto del casamento limitrofo. Assistevano esse nei locali del cavalcavia alla officiatura del tempietto, in tempi così lauti d’annoverare ben 40 mansionari« quotidiane, delle quali ventidue mantenute colle elemosine del monastero, onde celebravansi in un anno, comprese le avventizie, niente meno che tredicimila messe. Austero era il tenor di vita di quelle solitarie, e miserissimo il loro stato, per cui solea dirsi che le monache dei Miracoli campavano per miracolo la vita. Yi fu chi suppose, trovando il nome di Corte delle monache nei dintorni del campo, che tenessero esse una qualche possidenza ; ma giova riflettere che la povertà , base fondamentale della regola francescana, non avrebbe certamente permesso, che fossero in modo alcuno possidenti ; d’ altronde la stessa corte si sarà chiamata così a caso, per la semplice vicinanza al convento, e invece sarebbe indicata 1’ esistenza ivi di qualche antica casa patrizia, dalla porta, che vi si ammira tuttora assai bella, di ornati ricchissima, con immagine e stemma scolpiti nel vano, e stupendamente merlata , accusante il carattere della gotica architettura. Se tali argomenti non bastassero, ne avremmo altri ancora. ¡Nella circostanza infatti della esposizione della Madonna in San Marco, che costava in massima ottomila ducati,