VENEZIANI ILLUSTRI 0 BENEMERITI DELLA PATRIA GENTILUOMINI DEI SECOLI PASSATI. IL DOGE FRANCESCO FOSCARI Sieno pur gloriosi quanto si vogliano e risplendenti i fasti antichi dei Foscari, senza esagerazione può dirsi che tutti questo doge col trascendente suo merito li ha grandemente ecclissati, e attraverso la serie de’ suoi stessi infortunii la sola intemerata sua fama, trionfatrice di ogni evento sull’ orbe, gli farà meritar sempre compassione e rispetto, fino che il sole sulle sciagure umane risponda. Poiché, in onta agli estremi non passionati consigli del moriente doge antecessore, e della ostinata tumultuante gora pel Loredan, che a dieci scrutimi la elezione protrasse, coll’apologia dell’eletto, accusato perfino di povertà, quando 450000 ducati aveva allora di entrata, montò Foscari il trono. E si pubblicava la mattina sopra il pergolo della chiesa di S. Marco, dove, scrive San-sovino, si suole mostrare il sangue miracoloso, e alla sua elezione decretato, primo di ogni altro indossava il bavero di ermellini, ad imitazione degl’imperatori d’Oriente, e un anno intiero si gavazzò nelle feste con inaudita espansione di gioia, e fra tutti i principi l’unico, avea per mano del Buono ritratte le sembianze dal vivo nella statua ch’esisteva in ginocchio sul portone della Carta, di cui nel palazzo stesso ducale si custodisce la testa, prezioso ricordo di quelle maschie ed espressive fattezze. Ed & ragione, avendosi egli con mille gravi e minute cure guadagnato coinè prò-