104 I CROCIFERI te feste sue particolari, da un pio sodalizio quivi trasferito nel 1844 dall’ampio oratorio sopra la sagrestia della chiesa dei Gesuiti, ove fioriva fino dal 1822. È desiderabile che Tunico avanzo dell'antico convento dei Crociferi, nell’indicato ingresso colle tre croci sul campo, venga restituito alla chiesa dei Gesuiti, che, in tanta sua magnificenza ed ampiezza, non ha che l’entrata unica per la porta maggiore: e che possa venire ristaurato il dipinto, 1’adorazione dei Magi del Palma, che abbelliva 1’ altare. A cui venne sostituita la Circoncisione del Nazareno , opera giudicata di Jacopo Tintoretto, quando imitava Andrea Schiavone. Se non che è peccato che il dipinto sia guasto in maniera, da doversi giudicare perito per 1' arte, secondo le parole stesse del Meschini, essendo intatte e da istaurarsi, le sole teste dei due paggi, assai gentili, ben disegnate e spiritose. Nè poteva meglio combinarsi il titolo stesso della confraternita colle memorie dell’ oratorio, poiché san Filippo, fondatore di un ordine, ricorda gli antichi claustrali, san Luigi, che vestì le lane di sant’Ignazio, ricorda i Gesuiti, redivivi oggidì in quell’antico recinto; e il sodalizio diventa cosi un anello alla storia. La quale puntellasi con le testimonianze specialmente di Flaminio Corner, del Cav. Emmanuele Cicogna, grave storico odierno, se pur il Le-comte tacque anche dell’oratorio ; non sorprendente trapasso per chi non ignora gli errori, di cui il suo Colpo cl occhio ribocca.