172 DELL’ HISTORIA VENETA 1648 un’ampio territorio , e che di qua da’monti ferviva di ma; gazeno a’nemici . Pattato fopra un ponte il fiume Gitola , che per le pioggie cadute gonfio correva , i Moria chi precorrendo con la vanguardia , arfero tutto ciò, che trovarono per la campagna $ onde i difenfori del Cartello dalla fama difcacciati 1* abbandonarono , fuggendo infieme con gli habitanti ; Se i Veneti fenza contrailo occupandolo , dopo afportato i cannoni con quello che fi potè, Se arfo il rimanente delle provifioni , lo demolirono . Tutto feguiva nel più rigido verno : in cui nondimeno Techielì, unito quanto più potè di militie , comparve. Ma fattofegli incontro lo Scoti con la cavalleria foftenuta da grotte partite di gente a piedi , hebbe il Bafsà per miglior configlio di ritirarli. I Veneti all’ hora fi fpinfero fotto Knin, eh’ è picciola piazza , creduta inefpugnabile per il fito , nell’ eftremo della provincia , dove la Bofna tra monti afpri, e ftretti paifi confina. Ella n’ è come la porta nel pendente di un colle, col borgo a baffo da ftagni, e paludi cinta in guifa , che malagevolmente accoftar vi fi può, non che penfar di eipugnarla . Ad ogni modo il timore, che feorreva per tutto il paefe , perfuafe i Turchi ad abbandonarla . I Veneti a pieno contenti di ha-ver confeguito fenza difficultà ciò , ch’erano in dubbio d’imprendere , difperfe le munitioni, demolite le mura, fatti crepar i cannoni, li lafciarono , come luogo lontano da non poter foftenerfi. Tutto ciò follevava l’animo de’popoli chri-itiani, che venivano a gara a fottoporfi all’ obbedienza della Republica j Se il paéfe diftrutto non potendo più mantener tanta gente, ne furono alcuni trafportati nell’ Iftria, Se altri chiamati a militar in Italia. Tal’efempio incitava i popoli di Albania a procacciarfi l’ifteifo refpiro, follecitando i Comandati della Republica ad occupar qualche piazza, fotto il cui calore dichiarar fi potettero. Ma fortito in campagna Coftanzo Pefari , Proveditor di Cattaro , per dar mano a certa intelligenza, convenne ritornarfene fenza frutto ; poiché per negligenza di chi la maneggiava , feoperta fuori di tempo, erano flati puniti col fupplicio crudele del palo Giacomo Sarmano, e Ferdinando d’ Arbifola, Religiofi del-l’ottervanza di S. Francefco, con alcun’altro de’congiurati . Il