E I GONDOLIERI 3Ì5 E dalle disfìde delle barche dei giuocatori al bersaglio, dalla Piazzetta al Lido, poste in riga, ebbe origine la regata, o corsa di barche, che ad ogni anno seguiva, come fu ordinato nel decreto per la gran festa delle Marie, ed era straordinariamente poi disposta dal governo, e diretta da’più vecchi gentiluomini, nell’occasione dell’arrivo di qualche principe. E fu il Canal grande l’agone e il palio dei gondolieri, salutati ¡Tritoni delle lagune, o a dir meglio gli olimpici eroi, che ardenti di particolare amor patrio, emulandosi a vicenda negli esercizi del remo, percorreano uno spazio di quattro miglia, staccandosi dalla punta orientale della città, nella triplice sfida di baltellini a un remo, a due, e di gondolette che ottenevano il premio maggiore, agognato tal fiala anche dalle femmine di Chioggia nel loro grazioso abito villereccio, movendo però esse, anziché di dietro il silo ove poi sorsero i Giardini pubblici, dalla Dogana di mare, principio del Canal grande. Quindi riceveano dalla patria preimi e ghirlande, le quali legavano alle famiglie il primo vincitore, che conservava le bandiere, come monumento di valore guerriero nelle campali giornate sull’ ondoso elemento; e la gloria dividevasi in parti, come il differente color dei vessilli segnava le gradazioni del merito, so» lenne immagine della imperante distributiva giustizia. E-rano privilegiali e distinti quelli, che discendevano da antenati coperti di allori; traeva l’antichità delle caste dal-1’ onore degli avi, e aveano il pensiero sempre di trarre da quelle caste le mogli per perpetuare nelle famiglie la gloria. Quindi le femmine presentavano il remo agli sposi futuri, e loro ricordavano d’essere rampolli di prodi, per incitamento ad onorato certame; a somiglianza della famosa Spartana, che facendo al proprio figlio imbracciare lo scudo, in tuon marziale imponeagli che o vincitore con quello, o sopra di quello tornasse estinto ; e il padre e i fratelli moveano incontro al candidato, e, Pensa, diceangli