114 Li PUZZA dello della presente magnificenza. In seguito l’anno <1365, Domenico Gaffaro, vescovo di Città Nova, e piovano di San Basso, permutava ai procuratori le case sulla Piazzo, eli’erano di quella chiesa, per farne la residenza dei procuratori, e girarono essi al Gaffaro lire 6456 (1), e sorsero sul modello di Mastro Bono (2). Nel 1578 si principiarono le nuove, elettosi nel 1580 per la fabbrica, Nicolò da Ponte Procurator, con deposito di ben 22 mila ducati, e si terminarono nel 1590 in guisa da potersi abitare, onde fu primo ad abitarvi infatti Federico Contarmi, e Andrea da Lezze secondo (3). Finalmente fu tutto lo spazio lastricato di macigni nel 1723, quando si lastricarono del pari le strade pubbliche della città: furono i pozzi rimossi e ogni ingombro; e cosi geloso fu il Senato di conservarla nella sua integra nobiltà e bellezza, che negò perfino al generalissimo Colleoni la statua equestre, da lui ordinatasi in mezzo alla Piazza, e ad onta i vistosi di lui legati alla Repubblica, si diede luogo al monumento in campo a’ Ss. Giovanni e Paolo, ivi esistendo la Scuola grande di S. Marco, e celebrandosi nella chiesa dei padri Domenicani l'esequie dei dogi, colà in parte sepolti, e a custodir 1’ urne dei quali parve sapientemente locato fuori il prode lor capitano. E qui tralascio di nominare il principale ornamento della gran Piazza nella sua prodigiosa Basilica, cappella antica dei dogi, eretta al titolare S. Marco, le cui auguste reliquie tolte piamente al-1’ ultimo eccidio, meditato dai barbari di Alessandria, e riposte ivi in un bel tempio, custodito e officiato da ministri cattolici, vennero qua tradotte da Buono di Malamocco e Rustico di Torcello nell’827. E fu quando per fasto proprio quel re ne spogliava delle migliori pietre le mura, che le (1) Corn. V. 116, US. (2) Sansov. 293. (3) Ms. Sv. n, 865.