442 RIALTO Rialto nella concessione appunto dei dogi Participazi a Santo llario: sive nostris Rivoaltensis seclis Episcopis; e in altra carta pure del God. Trevis. appartenente al 1005, Domini-co Episcopo Rivoallensi (1). Sulla etimologia poi del vocabolo sono da ammettersi due interpretazioni diverse, nulla offrendoci di preciso la storia, poiché tanto può darsi, che si applicasse originariamente il nome di Rialto al corso del Canal grande, sito più profondo delle lagune, come all’altezza del terreno dell’isola e alle sue ripe, secondo l’opinione del Zuliani nella sua storia, combattuta però dal Fillasi. Il quale giustamente ci richiama al canale detto di Rialto negli Euganei, per mostrarci antico quel nome nella Venezia, derivato forse alle celebri isolette, formanti la città nei limiti della laguna. Egli giudica altresì erronea 1’ asserzione del Dandolo, che i consoli di Padova nel 421 inviassero dei governatori alle isole Ilealtine, ch’erano di tutte le lagune le meno importanti, e calcola fole tutti i racconti consimili delle cronache veneziane e padovane, che fanno confusione di epoche e di fatti, potendosi al più, per suo consiglio, sospettare, che a tal epoca un qualche tribuno, con cui ha cominciato il governo avanti l’istituzion del dogado, si fosse stabilito nelle isole Reaitine. È quindi dubbioso il fatto della asserita fondazione in allora della chiesa di San Jacopo, ad onta la grande sua vetustà, e la consacrazione fattane da Severiano vescovo di Padova, da llario di Aitino, da Epo-dio di Opitergio e da Giocondo di Trevigi, poiché senza negare che il pensiero della religione fu veramente il primo e il massimo in quei secoli, i nomi dei detti vescovi variano in altre cronache, le quali discordano inoltre in quanto all’anno, in cui vuoisi che la detta chiesa si consacrasse. Però non saranno altrimenti immaginarie simili narrative e tradizioni, come non lo sono inai d'ordinario, derivando da (1) Gallico, p. 83, 1. 2, c. XI.