460 SCUOLA ma curiosa anche e dilettevole. Fra tutte però distingue-vansi je arciconfraternite, o scuole dette grandi, per la grandezza insigne delle sacre fabbriche, per la preziosa ricchezza dei sacri arredi, e per la pingue dovizia delle rendite, dei tesori e dei privilegi, con cui sulle altre si e-levavano, gareggiando sotto ogni aspetto in magnificenza e splendore colla suntuosità e col buon gusto del principato. Erano composte da 4200 individui per cadauna, ed erogavano ogni anno più di ottantamila ducati di elemosine, onde verso il chiudersi del XVI secolo il Consiglio dei Dieci le assunse sotto la sua presidenza e direzione immediata, e si crearono tre Inquisitori e Revisori sopra le Scuole Grandi nel 4627, i quali si traevano dai nobili, che almeno una volta fossero stati del Consiglio dei Dieci o consiglieri, e a questi concedevasi la potestà criminale contro i delinquenti, relativamente alle scuole. Anzi nel 1643 trovo essersi ingiunto, che le sentenze fossero portate al Consiglio dei Dieci (4), e che tutte le deliberazioni, stabilite dal capitolo generale delle scuole, o presidenti, detti in Venezia banca e aggiunta, si presentassero al consiglio medesimo, per venire con due tèrzi dei suffragi sancite. E eoine dal metodo e ordine della istituzione ne originò l’appellativo, cosi dall’ufficio di chi era a guardarne gl’ interessi preposto provenne il titolo di Guardian grande, guardia infatti perenne, per la perenne osservanza delle regole e discipline. Fu prima a sorgere la scuola della Carità, ora Accademia di belle arti, che i rari dipinti di alcune soppresse scuole raccolse e conserva, e destò propriamente entusiasmo in Venezia la squisita filantropia dello scopo, onde ebbe a confratelli tra gli altri i cardinali Colonna eBessarione,oltre arcivescovi e vescovi e tre principi Giapponesi, che giurarono di erigere una simile scuola appo loro, reduci appena ai rispettivi (t) Tentori loc. cit. IX, p. 569.