5go DELL’ HISTORIA VENETA 1669 in Venetia, e regalati a mifura delle condition de’foggetti > trovarono pronti vafcelli all’ imbarco; ma di queiti pure il gran numero, che ne bifognava provandoli qualche fcarfezza, alcuni Cittadini prefero animo di fabbricarne , & il Senato co-ftruire ne fece nell’ Arfenale. Il Vefcovo di Paderborno sborsò funilmente fei mila ongari, e 1’Elettor di Colonia, & il Vefcovo di Munfter fapendo, ch’era di polvere immenfo il confumo, ¥.¿0 altri ne donarono centomila libbre per uno. De’Principi d’Italia Principi r il Gran Duca con cento cinquanta fanti recrutò il fuo rcggimen-t,aU*' to, & uno di cinquecento ne levò il Duca di Mantoa , volendo , che a conto fuo la metà delle paghe correife. Quaranta mila libbre di polvere provvide il Cardinal Barberino; & il Pontefice con otto mila feudi, raccolti dal Clero di Spagna , ne comprò ottanta mila. Impofe egli pure un fuilìdio fopra il Clero Veneto, e permife 1’ alienatione di alcuni beni della Chiefa di S. Marco, permutando in altro aifegnamento le rendite-. Cori ciò, e con altre provvigioni, che fece il Senato , foftenendo fempre il credito trà le* necetìltà , non mancò il danaro a sì gravi diipendii. Mà hora , chele due Corone godevano la pace, fi procuravano da effe i più potenti foccoriì. Reftando però vive le gelofie , la Reggente di Spagna fe n’ ifeufava ; e prometteva , fe riufeiife rimuoverle , d’impiegar nella difefadi Candii le forze di mare con genti da sbarco , & altri fuilìdii degni della grandezza della caufa , e della potenza della Corona . S’impiegarono pertanto i Miniftri del Pontefice , e della Republica appreifo il Rè Lodovico, che con generofa prontezza diede loro in fcrittura una piena promeifa di non moleftare queft’ anno per qualunque caufa la Spagna. Reftavano alcuni rumori fufeitati dal Duca di Lorena contra l’Elettor Palatino, che potevano inquietare , e turbare l’Imperio ; ma rimeife le lor differenze nel Rè Chriftianiilìmo; con la confidenza nel mediatore il Palatino depofe l’armi, & il Duca, benche richiedo dal Rè, fe non ricufava, differiva però a sbandar le militie. Il Rè dunque fpedì il Marchefedi Chrechì alle frontiere del* la Lorena, con ordine di entrarvi armato, fe il Duca a nuove a/vórj'* intimationi non le licentiaife ; ma Carlo glie ne levò l’occafio-“d'uTie. ne , poiché nell’ impotenza di refiftere , conofciuta la neceilìtà fMium. dj cederc} {[ difarmò. Sciolto il Rè da qualfifia diftrattione, par-