1669 Paci toit~ ihiuf» fra* Vwtti » Turchi. 610 DELL’ HISTORIA VENETA te le difficultà, ordinò , che fi Stipularti. Dunque a‘ fei di Settembre fù Stabilito, che reliando ogn’uno ne’polli fuoi, ceffalfero le hortilità . Di Candia cavar fi doveife tutto il cannone, che apparteneva all’ armata, e vi reflaife quel fo- lo , che foleva eifer proprio della Fortezza . In dodici giorni, tra’ quali Tolo computar fi doveffero quei di Cielo fe-reno, e di mar tranquillo, s1 imbarcarti il prefidio, e quei degli habitantiche voleflero abbandonar la città ; e s afpor-tallero tutte 1’ armi, viveri, munitioni, robe fagre , e profane . Spinalonga con certa penifola, che gli è vicina, Suda, Grabufe, l’Iiole, e Scogli loro adiacenti reftino alla República, infierne con CliiTa, e gli acquifti a’confini di Bofna. Al comparir d’ Ambafciator della República alla Porta Ottomana fi liberino reciprocamente gli fchiavi ; fi perdoni fcam-bievelmente a quei Sudditi, c haveffero feguitato il partito contrario; fi rivochino le patenti del corfo , e s’intendano confermati nel rcilo i capitoli antichi. Per Sicurezza deH’eSe-cutione fi confegnino tre ortaggi per parte, che furono de’ Veneti Fauftino da Riva, Giovam Battista Calbo, e Zaccaria Mocenigo ; e de’Turchi Bebir Aslan Bafsà di Giannina , Me-liemet Gianizzer’ Agà di Babilonia, & il Defterdar di Natòlia. Sottofcritto fenza ritardo il trattato, rertò terminato con effo nel ventèlimo ottavo mefe l’attacco, e nel ventefimo-quinto anno la guerra. In queft’anno, che fu il più duro, e crudele per gli alfediati ; fi difefero eSfi con trecento ventot-to tra mine, e fornelli, cento cinquantafei fogate, fedici for-tite, e fette fattioni fotto terra , da fedici allalti, e da un impiego continuo di ogni militar’ irtromento ; perche i Turchi ufando in quefta campagna più l’armi, e la mano, i cannoni , le granate, e le bombe, che il fuoco, fecero non più che cento ventinove fornelli, e venti fogate. Morirono perciò della guarnigione oltre gli aufiliarii, otto mila cento fef-fantafette huomini con gran numero d’ Officiali, e due mila fettecento fei tra galeotti, e guaitadori. Degli aggreflori tren-taun mila perirono. E quefto fù 1’ efito dell’ afledio di Candia, che farà fempre famofo per la forza degli uni, e perla cò(tanza degli altri, e memorabile per gli accidenti non men frequenti, che gravi. Nè potranno i porteri giuflamente do-