LIBRO DUODECIMO. ¿635 \
<rò in lui le ricchezze, l’habilità, & il favor del Rè. Defi-derava il Vifir, che le cofe celeremente il componefsero, ef-fendo venuti avvili ,dall’Afia., che gli Arabi * popoli vaghi é, e feroci, risalita una caravana di pellegrini , .che andavano per divotione alla Meca, zi’havefsero trucidati molti,, e fpo-gl iati tutti de’ doni, in particolare ideila coperta pretiofa , che con titolo di pietà » ma più di dotiinioil Sultano fuole ogni anno mandar per ornamento al Sepolcro del iuo empio profeta. Il Xerif „ che altre volte dominava .quella Città,, ha-vendo convenuto cedere la religione alla forza, riconofcc al prefente Ja Sovranità degl’imperatori Ottomani, -e di Principe fatto eudode del Tempio, accoglie i pellegrini, e riceve le offerte,. Quedi Similmente pareva, che congiunroii sin parentela col Rè degli Arabi, volefse riafsumere le proprie ragioni . Mehemet pertanto agitato da doppio ‘dimoio di religione,, e di Stato , deliberò di pafsare per la via di Gallipoli in Afia, fermarli in Burfia, e forfè andare più -oltre , fe j’asmi de’Bafsa confinanti, a’quali Spediva rinforzi,, nonfofsero valevoli a cadigar gli Arabi, Se iifficurar ¿’pellegrini ila dra-da. Il Vifir veramente , e gli altri principali Miniltri faceva-* no poco cafo di tale fuccefso, nè difeerner fapevano i modi di far guerra ben ordinata a popoli fuggitivi, e vaganti. Co-nofeendo però efsere quelle genti fotto più capi divife, credevano meglio guadagnarne una parte con doni , e l’altra frenar col cadigo .. Ma l’animo rifoluto del Rè non foleva divertirli più facilmente , che col fecondarlo , onde fi dimostravano tutti pronti al viaggio, & intenti a difporre la mof-fa. Il Viilr dunque volendo, che r^dafsero in Europa quieti gli affari, ordinò a Cufsein d’affrettar il viaggio , e facilitar il negotio. In quei giorni Luigi Molino Ambafciator in Coftantinopoli, cedè all’età grave, & all’indiipofitioni con- Uno, Am. tratte ne’ difagi, & incomodi della fua fpeditione - Cufsein pervenuto per le polle in Bofna nel tempo ilefso, che della «M. fua fpeditione giunfe l’avvifo, s’avanzò preilamente a’confini , tenendo con sè Mudala Bafsà d’Erzegovina, e Mehemet Beglierbei della Grecia, c’ haveva fatto calar ii fuo efercito a Cliuno quaranta miglia lontano da Spalato. Il Commifla-rio della Republica invitato per nome di Cufsein da Ifaì
                                           Agà