i66i Attem» Priuli riparta vittoria Hi fette faide tur-eiefite. Sene fatti fibiavi il Ce. Bijfari ti il Ce. Ver late, 456 DELL’ HISTORIA VENETA Priore della Brugnara, Comandante Maltefe, che la ricusò per qualche difgufto, eh’ era nato nel dividere la preda, c gli (chiavi. Altre volte in Umili caii havevan i Maltefi tagliato affai largo, tollerandolo i Venetkni in honor dell’Or-dine > e per gratitudine di così lungo y e (limato foccorfo . Ma hora accadè, che fegi’.itandoiì da galea Maltefe una delle nemiche, l’inseguiva poco difeofto anche il Capitan Generale . I Turchi coll’ efporre bandiera bianca, diedero il fe-gno d’ arrenderli, & il Morofini con tiro fenza balla gli accorte , e gli afficurò. Erti pertanto , abbacate le vele, il die. dero per fottomeilì. Ma i Malteil l’abbordarono, e trucidati alquanti occuparono in legno, ritenendo i fopravanzati per ifchiavi. Il Morofini, a cui pareva , che non folo a5 fuoi il levaffe la preda, ma che fi violaffe la fua fede, & il comando , ordinò, che fuffe ritolto lo fcaffo , & i prigioni a’ Maltefi. Ma ciò fù efeguito dalle genti di fua galea, e da quella di Lorenzo Cornaro, con trafeorfo di militar infolen-za j poiché gettate in acqua le guardie con derilioni, e con fife hi, non folo ricuperarono gli huomini, e la galea, ma ritennero alquanti de’ vecchi fchiavi, che quei Comandanti havevan’ interzato co’ nuovi . Difguftati di ciò i Cavalieri , partirono fubito fenza prender congedo. Nè altro feguì di momento nel corfo di quefta campagna , fé non che Antonio Priuli Capitano delle navi , trovate appreffo Capo Salamone fette faiche cariche di munitioni, alcune d’ effe ne prefe , le altre rotte a terra incendiò; abbordò due vafcelli, e li vinfe, uno di trentafei pezzi, l’altro di ventiquattro ; & haverebbe nell’acque di Rhodi prefo una grof-fa Sultana, guarnita di quattrocento loldati, fe la vicinanza del porto, dove fi falvò , non 1’ haveffe difefa. AH’ incontro due navi de’ Venetiani, che portavano in Candia cento foldati corazze , e ducento fanti, nell’ acque di Paxò da cinque di Tripoli affalite, caderono in loro preda, reftando i Conti Sforza Biffari, Soprantendente della Cavalleria , e Leonardo Verlato , che comandava una delle compagnie con tutti gli altri prigioni. Non curò il Pontefice di mandare queft anno le fue galee allarmata, nè applicò ad alcun’altro foccorfo ,* perfuafo, che ottenuta la reftitutionc, creduta fempre difficile della Società de’